Questa specie di pappagalli è in grado di calcolare le probabilità proprio come noi umani: lo rivela uno studio
Quando pensiamo al mondo animale, siamo convinti che noi uomini siamo gli unici in grado di fare determinate scelte e azioni, in qualche modo molto più "evolute" rispetto a quelle degli altri. Per molti versi, questo è vero: esseri umani e grandi scimmie sono davvero capaci di fare cose che altri animali non possono fare. Tuttavia, la scienza è in continua evoluzione, e i risultati che ottiene non finiscono mai di stupirci.
Non potremmo pensare altrimenti leggendo i risultati di uno studio compiuto sulle capacità intellettive dei pappagalli. In particolare, questi animali hanno dimostrato agli scienziati di poter comprendere le probabilità e di effettuare scelte in base a esse, valutandole secondo i dati che hanno a disposizione.
Andare o no in un determinato posto, compiere o meno una certa azione, mangiare o non mangiare qualcosa che può farci male: se pensate che solo noi esseri umani siamo in grado di valutare queste opzioni e trarne le conseguenze, vi sbagliate, e a dimostrarlo è la scienza.
Sei pappagalli kea (Nestor notabilis), una specie che popola le montagne della Nuova Zelanda, hanno provato ai ricercatori dell'Università di Auckland che sono in grado di comprendere le probabilità e agire di conseguenza, proprio come fanno umani e scimmie.
Durante i test, i ricercatori hanno insegnato agli uccelli che un oggetto nero portava sempre a una gustosa ricompensa di cibo, mentre uno arancione no. Quando gli scienziati hanno posizionato gli oggetti dentro barattoli trasparenti e ne hanno raccolti di neri e arancioni, i pappagalli, in base alle loro associazioni cognitive, avevano notevolissime probabilità di scegliere quelli che avrebbero fornito la tanto desiderata ricompensa.
Nei vari step degli esperimenti, i pappagalli hanno dimostrato sempre di essere determinati a ricevere oggetti neri, nonostante le loro posizioni fossero "nascoste" o confuse volutamente dai ricercatori. Insomma: le loro abilità intellettive gli permettevano sempre di scegliere in base al colore e alla ricompensa che avrebbe comportato.
Le implicazioni di una ricerca del genere sono notevoli, e di vasta portata. Le capacità dei kea di scegliere in base a un'attenta valutazione consentono, secondo gli studiosi, di comprendere meglio il funzionamento dei cervelli degli animali non primati. Allo stesso tempo, grazie a questi esperimenti sarà possibile ampliare la nostra comprensione di come si è evoluta l'intelligenza, e sviluppare nuovi processi di intelligenza artificiale più realistici e precisi.