Oltre che dal coronavirus, il blocco delle attività potrebbe salvarci anche dall'inquinamento fuori controllo
Le misure restrittive che hanno interessato in prima battuta molte delle regioni del Nord Italia, dove si sono accesi i primi, importanti focolai di contagio da Coronavirus nella nazione europea, hanno avuto nelle settimane un netto risvolto positivo nella riduzione di biossido di azoto nell'aria; i livelli di biossido nell'atmosfera sono sensibilmente calati, come ha confermato l'immagine del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, che è gestito dall'Esa (Agenzia Spaziale Europea).
via Forbes
Santiago Gassò, dell'Università di Washington e della Nasa, ha pubblicato sul suo profilo Twitter le immagini satellitari dell'area del Nord Italia nella prima settimana di febbraio 2020 in comparazione al mese di marzo. I sensori Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) del satellite hanno catturato il progressivo e notevole ridursi della nube rossa causata dalla presenza di alti livelli di biossido di azoto, il gas nocivo presente nell'aria ed immesso principalmente da autovetture e processi industriali.
Il blocco mondiale di attività lavorative e conseguentemente del traffico di autovetture, potrebbe a lungo termine salvare più vite dall'inquinamento dell'aria che non dagli effetti, seppur pericolosi, del Coronavirus, secondo le parole di Fronçois Gemenne dell'Università di Liegi, in Belgio.
Ministero della Salute/YouTube
Gemenne dice: "Può sembrare strano ma penso che il bilancio delle vittime del coronavirus possa essere positivo, se si considerano le morti per inquinamento atmosferico [...] Molto probabilmente il numero di vite che verrebbero risparmiate a causa di queste misure di confinamento sarebbe superiore al numero di vite che andrebbero perse a causa della pandemia."
L'OMS stima che ogni anno, oltre 7 milioni di persone muoiono a casa dell'inquinamento atmosferico. A tal proposito Gemenne lancia una domanda interessante, che dovrebbe farci tutti riflettere: "Viviamo in un momento molto affascinante. Quello che mi sorprende di più è che siamo pronti a combattere il coronavirus in modo molto più concreto rispetto alle misure che prendiamo per affrontare l’inquinamento e i cambiamenti climatici. È qualcosa che tutti ci dovremmo domandare: perché siamo più preoccupati del coronavirus che dell’inquinamento e i cambiamenti climatici? Cosa rende così speciale il virus da bloccare il mondo intero?"