Covid-19, l'inquinamento dell'aria può agevolare la diffusione del virus: lo confermano gli studi
Tra i tanti interrogativi a cui gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando di dare risposte da quando è scoppiata la pandemia da Coronavirus, ne esistono ovviamente diversi che riguardano le possibili correlazioni tra il diffondersi del Covid-19 e le caratteristiche ambientali delle zone con il maggior numero di contagiati. Fattori come clima, temperature, umidità, inquinamento possono incidere sulla malattia?
Gli studi su questi argomenti non mancano, e ci raccontano di una situazione in cui comincia ad arrivare qualche parziale risposta - affermativa - a queste domande.
via SIMA - Università Bologna - Università Bari
Per quanto riguarda l'Italia, e in particolare la regione Lombardia, stiamo parlando dell'area più inquinata dell'intero continente europeo. Il Coronavirus colpisce in particolar modo a livello polmonare: va da sé, quindi, che si sia sviluppato in un contesto che, già in condizioni normali, non è affatto salutare per il sistema respiratorio di chi ci vive.
Oltre all'anzianità sopra la media della popolazione italiana, dunque, non è escluso che un fattore ambientale potrebbe essere in gioco. Le analisi svolte proprio in Lombardia, a sostegno di queste tesi, avrebbero evidenziato una correlazione specifica tra inquinamento e presenza di polveri sottili nell'aria e diffusione del Covid-19. Le Pm10, altamente concentrate nell'aria della Pianura Padana nel mese di febbraio 2020, secondo gli studi, avrebbero agito da vettore per una più rapida espansione dell'infezione.
Non sarebbe un caso, allora, che proprio nelle città e nei centri del nord Italia, con altissimi livelli di particolato e polveri sottili, si siano innescati i focolai più violenti e persistenti. Non è una novità, del resto, che l'inquinamento atmosferico sia fortemente collegato a danni al sistema respiratorio e a problemi di salute. Chi soffre di patologie a livello polmonare, infatti, dovrebbe essere esposto il meno possibile a quanto di nocivo l'uomo immette nell'aria con le sue attività.
Il Coronavirus, essendo un'infezione respiratoria, si comporta esattamente come le altre patologie, con la pesante differenza che si tratta di un virus più grave e pericoloso.
La stessa area di Wuhan, da dove tutto ha avuto inizio, è una zona densamente popolata e inquinata. Gli studi hanno quindi dimostrato che lo smog favorisce tutte le malattie respiratorie, rendendo più deboli e inefficaci le nostre difese in caso di agenti infettivi, come già accertato al tempo della Sars. Insomma, sembra quasi che natura e ambiente abbiano deciso di ricordare all'uomo che forse, per il suo stesso bene, dovrebbe cominciare a prendere provvedimenti seri per ripulire l'aria, in una situazione che rischia di diventare sempre più insostenibile.
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3963435/
- https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?next_url=https%3a%2f%2fwww.washingtonpost.com%2fclimate-environment%2f2020%2f03%2f15%2fsmoking-air-pollution-coronavirus%2f
- http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2020/03/18/coronavirus-polveri-sottili-accelerano-i-contagi-al-nord_5de94b32-1af5-4758-af68-ec8d33ed1e8c.html
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4740163/
- https://www.who.int/ceh/risks/cehair/en/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8325268