Il prezzo delle fake news: muoiono in 300 bevendo un liquore al metanolo per "guarire" dal Coronavirus

di Marta Mastrogiovanni

27 Marzo 2020

Il prezzo delle fake news: muoiono in 300 bevendo un liquore al metanolo per "guarire" dal Coronavirus

I social network possono essere un'arma a doppio taglio quando si tratta di fare informazione. Se sfruttati al meglio, possono veicolari messaggi giusti e condivisibili ma, essendo il buon senso delle singole persone ad entrare in gioco ogni qual volta che si pubblica una news o un'immagine, diventa assai difficile stabilire se si è di fronte alla verità o ad una semplice fake news. In Iran, molta gente ha pagato caro il prezzo delle fake news: circa 300 persone sono morte dopo aver ingerito un liquore a base di metanolo ― una sostanza simile all'alcol, estremamente tossica ― nella convinzione di "guarire" dal Coronavirus. Altre 1.000 persone si sono intossicate dopo aver provato lo stesso dannoso "rimedio".

via Time of Israel

Pxfuel

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Circolava sui social la notizia che i liquori a base di metanolo fossero in grado di disinfettare gli organi interni, proteggendo le persone dal Covid-19. Ovviamente, si trattava di una fake news, in quanto il metanolo è una sostanza altamente tossica: 10 ml di metanolo sono in grado di rendere cieca una persona, oltre al fatto che la sua assunzione provoca danni irreversibili agli organi e al cervello. In Iran non è nemmeno consentito l'acquisto di alcolici, ma proprio per colpa di questo proibizionismo ci sono diverse persone che tentano di comprarlo illegalmente o cercano di produrlo in maniera casalinga. 

 

Wikimedia

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L'Iran non è immune al Coronavirus e qui, come in altri Paesi nel mondo, i contagi e i decessi iniziano ad aumentare pericolosamente. Non stupisce che tra la popolazione ci siano picchi di isteria collettiva. Sappiamo poco, in realtà, di come il governo stia gestendo la situazione, poiché il regime sta bloccando la diffusione di notizie sia all'esterno che all'interno: si teme, inoltre, che il regime stia mentendo sulla portata dell'epidemia nel Paese, riferendo numeri ben più bassi di quelli reali, almeno durante i primi giorni di contagi.