Un team di scienziati ha evidenziato tracce di virus "cugini" del Covid-19 in alcuni pangolini del Borneo
Forse non saranno stati gli esemplari animali "serbatoio" del salto all'organismo umano, ma di certo sarebbe il caso di imparare a lasciare queste specie libere nel loro habitat naturale. Si, perché i pangolini, precedentemente additati come responsabili della diffusione del Covid-19 da animale a uomo, potrebbero non avere alcuna colpa, ma presentano all'interno del loro organismo ceppi di virus molti simili al Coronavirus che in questo periodo sta flagellando il mondo intero.
via BBC
Si, perché in alcuni campioni prelevati da pangolini del Borneo venduti illegalmente in Cina, sono stati trovati coronavirus molto affini al Sars-Cov-2, che è il patogeno responsabile dell'infezione da Covid-19; prova che i pangolini sono potenzialmente portatori di patogeni dannosi per l'organismo umano, e che questi animali dovrebbero essere lasciati in pace all'interno del proprio habitat, e non catturati, uccisi o rivenduti nei mercati illegali.
La scoperta è stata avviata da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Joint Institute of Virology dell'Università Shantou e dell'Università di Hong Kong, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Medicina dello Guangxi, dell'Università di Sydney, dell'Università di Tecnologia Chimica di Pechino e di altri istituti. Il team, capitanato dal professor Yi Guan, ha analizzato dal 2017 al 2019 i campioni biologici di decine di pangolini del Borneo introdotti illegalmente nei mercati cinesi.
Il team ha affermato sulla rivista scientifica Nature, " Il sequenziamento metagenomico ha identificato che i coronavirus associati ai pangolini appartengono a due sotto-lignaggi di coronavirus correlati a SARS-CoV-2, incluso uno che mostra una forte somiglianza con SARS-CoV-2 nel dominio di legame del recettore." Ciononostante, non è ancora chiaro se siano stati proprio i pangolini a fare da ponte serbatoio tra il patogeno Covid-19 all'organismo umano, ma sta di fatto che questi animali, così come i pipistrelli, sono tra le specie più vendute nei cosiddetti "mercati umidi" cinesi, veri e propri teatri degli orrori.
Non è difatti un caso che anche i pipistrelli, come i pangolini, siano portatori "sani" di ceppi di coronavirus imparentati al Sars-Cov-2; tuttavia, non è chiaro ancora alla comunità scientifica se il cosiddetto salto di specie sia avvenuto da pipistrello a uomo, o attraverso un organismo intermedio come quello dei pangolini del Borneo. Sta di fatto che il team di scienziati consiglia fortemente di abbandonare le pratiche di cattura e commercio di questi animali le cui scaglie sono particolarmente richieste in Cina perché considerate ingrediente essenziale per alcuni trattamenti della tradizione.