Coronavirus: dopo 30 anni, si può ammirare l'Himalaya a 200 km di distanza grazie all'aria meno inquinata
Uno degli effetti più positivi della pandemia globale da Coronavirus è che molto del traffico causato da automobili e mezzi vari di trasporto è si è dimezzato in tutto il mondo, abbassando drasticamente il livello di inquinamento dell'ambiente e rendendo l'aria respirabile molto più pulita. Talmente pulita che alcuni cittadini dell'India, uno dei maggiori paesi asiatici colpiti dal Covid-19, sono riusciti a vedere nettamente le cime dell'Himalaya dopo almeno 30 anni.
via SBS
Ora infatti alcuni residenti nell'India settentrionale affermano di poter vedere l'Himalaya innevata a 200 chilometri di distanza per la prima volta in 30 anni. Ciò accade a Jalandhar, dove molti utenti di Twitter hanno poi pubblicato immagini stupefacenti delle vette tra le più alte al mondo; la città della provincia del Punjab è tra quelle maggiormente "colpite" dalla forte riduzione dello smog giornaliero, quindi l'aria si è fatta meno rarefatta e sono state visibili ad occhio nudo, a partire da venerdì 03 aprile 2020, le vette della catena montuosa del Dhauladhar, una parte della catena himalayana nell'Himachal Pradesh.
La catena montuosa del Dhauladhar fa parte delle maggiori vette dell'Himalaya minore. Si trova ad almeno 200 km da Jalandhar, dove la diminuzione delle attività industriali e un minor numero di veicoli su strada ha progressivamente portato a questo drastico ma bellissimo cambiamento. In moltissimi nella città del Punjab hanno ammirato con stupefazione alla ritrovata aria cristallina e pulita.
Nonostante l'India sia tra le regioni maggiormente colpite dall'epidemia causata dal dilagare del Covid-19 in tutto il mondo a causa di un sistema sanitario non adeguato e l'alto tasso di povertà della nazione asiatica, questo Paese è ancora capace però di regalare panorami mozzafiato come questo. Che non si vedeva letteralmente da 30 anni a questa parte.