La Svezia dice addio al carbone: chiude l'ultima centrale e raggiunge l'obiettivo con 2 anni di anticipo
La Svezia è ufficialmente il terzo paese europeo ad aver chiuso tutte le centrali a carbone sul territorio, dopo Belgio e Austria. Ha infatti serrato i battenti la centrale di Hjorthagen, anticipando di ben due anni la data inizialmente dichiarata. Una decisione necessaria per accelerare la conversione del Paese verso una produzione di energia rinnovabile, più rispettosa dell'ambiente che anche altri stati europei stanno seguendo, mentre altri sono in netto ritardo con gli accordi sul clima di Parigi.
L'ultima centrale a carbone avrebbe dovuto cessare la sua produzione nel 2022, invece la Svezia è riuscita ad anticipare la scadenza di ben due anni. La centrale di Hjorthagen ha chiuso gli impianti, ufficializzando l'addio al carbone da parte del paese scandinavo. Segue le orme dell'Austria e del Belgio che ha chiuso la sua ultima centrale a carbone già nel 2016.
Secondo la compagnia che gestiva la centrale, la chiusura era un passo necessario verso la produzione di energia pulita in Svezia. In particolare la Svezia sta cercando di ottenere l'energia necessaria per il riscaldamento interamente da energie rinnovabili, entro il 2030: in particolare, il sistema di riscaldamento scelto è il teleriscaldamento, nel quale il calore viene distribuito attraverso una rete di tubi coibentati.
Altri paesi in Europa stanno lavorando per dire addio al carbone, tra cui la Francia, la Slovacchia, il Portogallo, il Regno Unito, l'Irlanda e l'Italia: per questi stati il 2025 è la data che si sono prefissati. Altri, come la Germania, invece, sono in netto ritardo anche con gli accordi sul clima stipulati a Parigi: la Germania si è prefissata il 2038 come termine ultimo.
Una buona notizia quella riguardante la Svezia, che speriamo funga da forza trainante per tutti gli altri stati che stanno cercando di essere più green.