In Friuli qualcuno ha dato fuoco a 21 arnie: 2 milioni di api sono bruciate a causa di questo gesto ignobile

di Marta Mastrogiovanni

12 Maggio 2020

In Friuli qualcuno ha dato fuoco a 21 arnie: 2 milioni di api sono bruciate a causa di questo gesto ignobile

Spesso, l'umanità, preferisce rispondere con ignoranza e violenza alle ingiustizie subite ― un atteggiamento che, a lungo andare, provoca una perdita di valori essenziali così forte, da lasciare completamente senza bussola chi perpetra spregevoli crimini. Di crimine si è trattato a San Lorenzo Isontino, un comune del Friuli, dove ignoti hanno coscientemente dato fuoco alle arnie di alcuni apicoltori. 21 arnie sono state distrutte completamente ― ciò significa, in altre parole, che circa 2 milioni di api, amorevolmente allevate, sono state bruciate vive senza una motivazione specifica. Non che debba essercene una, sia chiaro; spregevoli gesti come questo non sono mai supportati da logica o razionalità.

via Facebook / Dario Visintin

Devastare il nostro apiario di San Lorenzo Isontino con l'obiettivo di sopprimere le api é un atto imperdonabile. Il...

Pubblicato da Dario Visintin su Lunedì 11 maggio 2020

Per chi ha compiuto un gesto spregevole come questo, Dario Visintin ha solo un po' di compassione - così descrive il suo stato d'animo l'apicoltore colpito da questo brutto incidente, in un accorato post su Facebook. Tutte quelle api erano state amorevolmente allevate: avevano superato una stagione difficile, quella del 2019, e ora si erano riprese grazie alla splendida fioritura dell'acacia. Niente da fare per loro, poiché qualche delinquente ha deciso di appiccare un incendio proprio all'entrata delle "casette" delle api, facendo in modo che queste non potessero scappare. Pier Antonio Belletti, presidente del Consorzio apicoltori della provincia di Gorizia ha confermato che l'obiettivo di chi ha appiccato l'incendio sembrava essere proprio quello di eliminare gli insetti. 

Wikimedia

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Un gesto che ha causato non solo un danno economico non indifferente ai soci della Landa Carsica (i quali hanno perso circa 15.000 euro), ma che addolora soprattutto per la gravissima perdita di questi insetti, così benefici per l'ambiente e per la nostra stessa sopravvivenza. Si tratta, infatti, di insetti che non potranno più impollinare e che al momento del disastro erano in piena produzione di miele d'acacia. Sul caso stanno indagando i carabinieri, sperando di trovare presto i responsabili di questo crimine imperdonabile.