A casa in quarantena, un bambino ha nostalgia della scuola e disegna i suoi compagni di classe in posa per una "foto"
Lontani da scuola per tanti, tantissimi mesi; è normale che dopo settimane chiusi in casa, alle prese con la didattica a distanza e in assenza della compagnia degli amici e coetanei, i più piccoli sentano incredibilmente viva la nostalgia dei banchi di scuola. Proprio così, una delle cose che sta insegnando la quarantena, è che nulla potrà mai sostituire l'ambiente stimolante e le tante facce e volti amichevoli che ci offre ogni giorno la nostra scuola.
Un bambino di 9 anni, Francesco dell'Istituto Scalarandi di Torino, ha deciso di realizzare in casa un bellissimo disegno di tutti i suoi compagni di classe come se stessero in posa per la tradizionale fotografia di fine anno. Un disegno commovente carico di nostalgia che è arrivato fino alla vice-ministro dell'Istruzione Anna Ascani che ha dichiarato:
Francesco ha 9 anni, frequenta la scuola primaria a Torino.
Ha disegnato tutta la sua classe e l’ha mandata ai suoi compagni, scrivendo: “visto che quest’anno non possiamo fare la foto di classe, ci ho pensato io”.
"Questo virus non ha permesso a tanti bambini di abbracciarsi e condividere momenti di socialità, elementi fondamentali quanto l’apprendimento.
Quando ho ricevuto questa foto, però, ho anche pensato alla loro capacità di dare risposte alle abitudini compromesse dall’obbligo di distanziamento sociale.
In queste ore, con il Comitato di esperti guidato dal Prof. Bianchi e gli enti locali, stiamo immaginando tre differenti scenari per il rientro, a seconda dell’andamento dell’epidemia. Siamo consapevoli che i più piccoli hanno assolutamente bisogno di recuperare le relazioni in presenza: per permetterlo pensiamo a gruppi più piccoli, con più attività da affiancare a quelle ordinarie come musica, arte, sport, creatività digitale e laboratori, da svolgere anche in altri spazi."
Un disegno che regala più emozioni di mille parole, che trasuda nostalgia dei banchi di scuola e che ci dimostra come questa pandemia globale stia colpendo maggiormente le menti e la crescita individuale dei bambini e di chi si sta pian piano affacciando all'adolescenza. Ma a settembre, se tutto andrà bene, si ritornerà finalmente a vedere quei volti famigliari, a gioire con loro, a ridere con loro: sono i nostri compagni di classe.