Un'elefantessa cieca fa i suoi primi passi in libertà dopo 46 anni in catene: inizia per lei una nuova vita
In India non è così difficile vedere un elefante dal vivo. Come anche in altri paesi dell'Asia, va molto di moda tra i turisti la passeggiata in groppa all'elefante. Purtroppo dietro un'esperienza spesso indimenticabile e divertente c'è spesso una vita costretta in cattività e sottomessa a sofferenze.
Karma è uno dei tanti elefanti che hanno conosciuto la libertà troppo tardi, dopo ben 46 anni in catene. E non è finita qui, perché Karma è cieca.
via Wildlife SOS
In molti paesi dell'Asia, tra cui l'India, gli elefanti sono spesso catturati da piccoli per essere "addomesticati" e servire l'uomo in diverse mansioni. Ad esempio, in India gli elefanti vengono molto utilizzati per le tradizionali passeggiate turistiche. La sofferenza a cui questi animali nati e cresciuti in cattività sono sottoposti è visibile: la permanenza su pavimenti cementati o terreni battuti, e la dieta che si limita esclusivamente agli avanzi secchi della lavorazione della canna da zucchero – quando invece in natura gli elefanti mangiano oltre 100 varietà di radici e foglie – riducono di decine di anni l'aspettativa di vita di questi animali.
Karma è un'elefantessa che per ben 46 anni ha condotto la vita degli elefanti-guida per i turisti. Per decine di volte al giorno ha percorso lo stesso cammino, trasportando gruppi di turisti che la cavalcavano solo per portarsi a casa un bel ricordo dell'India. Karma, non da sottovalutare, non può vedere in quanto cieca.
Probabilmente da moltissimi anni non aveva fatto un passo senza il peso delle catene, fino all'intervento dell'associazione Wildlife SOS che in India ha salvato tanti elefanti in difficoltà. Grazie ai suoi volontari, Karma è stata accolta in un rifugio dove verrà accudita e curata. Karma non è più molto giovane, e dopo 46 anni in catene ha molti problemi. Ma non è mai troppo tardi per conoscere la libertà.
Nel video potrete vedere il momento in cui Karma esce dal furgone che l'ha trasportata al nuovo rifugio. Accompagnata dai due uomini che le fanno strada, non potendo lei vedere, avanza verso una nuova vita che, per quanto arrivata tardi, è pur sempre una vita senza catene.