Un ristorante di Milano si trasforma in un piccolo villaggio per rispettare le misure anti-Covid
A Milano, il ristorante Capre e Cavoli ha affrontato la grande riapertura al pubblico dopo il lungo lockdown in maniera davvero originale. Non tutti i ristoranti e le pizzerie hanno avuto la fortuna di riaprire e tornare a lavorare seppur, con le dovute precauzioni; alcuni di essi, infatti, continuano a disporre esclusivamente del servizio di asporto. Non è stato così per questo grazioso e raffinato ristorante di Milano, i cui dipendenti si sono rimboccati le maniche per offrire una degna riapertura ai loro clienti. Considerando le misure restrittive anti-Covid, il ristorante ha dovuto reinventare i suoi spazi interni, trasformandosi in una specie di "piccolo villaggio incantato".
I coperti sono passati dall'essere 75 a 35 ― solo così è stato possibile assicurare il corretto distanziamento tra un tavolo e l'altro. Altra misura precauzionale che molti locali hanno dovuto adottare per poter riaprire in sicurezza è l'utilizzo dell'impersonale e alienante plexiglass divisorio tra un tavolo e l'altro; Capre e Cavoli a Milano, però, ha fatto di molto meglio, sempre nel rispetto delle regole e nella salvaguardia della salute pubblica.
Barbara Clementina Ferrario, la proprietaria del ristorante, ha deciso di ridurre i coperti e di trasformare la sua sala in un piccolo villaggio: ogni tavolino è perfettamente racchiuso in un'elegante e familiare casetta a tema, costruita con pezzi d'arredamento vari. Porte, finestre in legno e altri dettagli raffinati contribuiscono a creare la giusta atmosfera nel ristorante, in modo da far pesare meno una situazione come quella che stiamo vivendo.
Ogni casetta, poi, si affaccia su una piazzetta e da ogni tavolo è possibile vedere i clienti seduti agli altri tavoli. In questo modo, l'interazione tra le persone non è completamente bandita o estremamente limitata, nonostante vengano mantenute le giuste "distanze di sicurezza".
"Così, nel pieno rispetto delle regole, si crea quel clima di convivialità tipico dei piccoli borghi", ha raccontato Ferrario, ― "Il mio obiettivo è quello di far vivere ai clienti un'esperienza, regalando loro qualche ora di totale relax e facendoli sentire completamente al sicuro" ha concluso la proprietaria del locale.
Questo locale ha sentito l'esigenza di investire nel futuro, nonostante la situazione incerta causata dal Covid-19: dopo 20 anni di attività nella ristorazione, sembrava impensabili ritrovarsi a dover ricominciare da zero. Nessuno se l'aspettava, ma la proprietaria di Capre e Cavoli ha voluto insistere e investire nella costruzione di qualcosa di nuovo, abbastanza certa che i clienti premieranno la sua fiducia nel futuro. Anche noi ne siamo più che certi!