Una donna prepara 90 olive all'ascolana per rimanere sveglia durante un'operazione al cervello
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Medicina e scienza, a volte, arrivano a sperimentare cose che hanno semplicemente il potere di lasciarci a bocca aperta. Sebbene alcune tecniche siano più difficili del normale e, sulle prime, facciano un po' impressione, vengono portate avanti con successo ormai da tempo, e ogni volta che danno i risultati sperati riescono di sicuro a suscitare grande clamore.
È il caso della donna di 60 anni che, ad Ancona, ha subito un'operazione chirurgica al cervello per rimuovere un tumore. Un intervento che, seppur complesso, è di routine. In questo caso, però, ha avuto una particolarità: la donna è rimasta sveglia durante tutto il tempo, e mentre veniva operata ha preparato decine di deliziose olive all'ascolana, tipica specialità culinaria marchigiana.
via ANSA
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Le olive ascolane sono una vera eccellenza della gastronomia marchigiana. Non è semplice prepararle a dovere: chi si è cimentato in questa "impresa" lo sa bene. La donna protagonista dell'incredibile intervento chirurgico, però, ci è riuscita, mentre un'intera equipe medica intorno a lei era intenta a rimuovere un tumore che aveva colpito il lobo temporale sinistro del suo cervello.
Avete capito bene: se pensate che sia una cosa impossibile, sarete costretti a ricredervi, perché gli interventi chirurgici eseguiti con i pazienti svegli sono piuttosto comuni. Questo, nello specifico, si è svolto all'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona e, come ha riferito il dottor Trignani - responsabile del reparto di Neurochirurgia - è andato a buon fine. Nel complesso, l'operazione ha richiesto circa 2 ore e mezza, durante le quali la donna, abruzzese ma residente al confine con la provincia di Ascoli Piceno, non è stata addormentata.
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Al contrario: mentre neurochirurghi, infermieri, una psicologa, tecnici e neuroanestesisti la operavano e la monitoravano, è riuscita a confezionare circa 90 olive ascolane in meno di un'ora. Forse si tratta di un vero record, ma di sicuro è l'ultimo di una serie di interventi eseguiti in questa maniera, impiegata per monitorare al meglio il paziente nei momenti delicatissimi in cui si interviene sul cervello, onde evitare possibili danni e ripercussioni. Non è un caso che ai pazienti sottoposti a operazioni in modalità "awake", venga permesso di svolgere azioni che per loro sono familiari: nel caso della 60enne una di esse era proprio la preparazione delle olive farcite, ma c'è anche chi ha suonato uno strumento o guardato video.
Come hanno spiegato i medici, dipende tutto dall'area cerebrale sottoposta all'intervento che, per la donna, era quella riservata al controllo di linguaggio e movimenti complessi. Una tecnica davvero curiosa e sorprendente, che ci auguriamo possa contribuire al benessere di tanti altri pazienti.