L'uomo col più alto quoziente intellettivo mai registrato: un genio quasi dimenticato dalla storia
Quando pensiamo alla parola "genio" ci vengono subito in mente personalità del calibro di Albert Einstein, Isaac Newton e tanti altri uomini e donne che, con le loro capacità fuori dal comune, hanno contribuito a lasciare un segno indelebile nella storia e nelle discipline che hanno studiato. Eppure, non possiamo limitarci a pensare che i personaggi più geniali vissuti siano soltanto quelli che sono anche passati alla storia. Non è così, perché al mondo vivono e sono vissute tante altre persone altrettanto - se non più - intelligenti e prodigiose. Perché non le conosciamo? Semplice: sono rimaste, in qualche modo, nell'ombra.
William James Sidis è uno di loro: se non ne avete mai sentito parlare, sappiate che siete in buona compagnia. Eppure, questa persona è, con ottime probabilità, la più intelligente che abbia mai camminato sulla Terra, con un quoziente intellettivo tra i più alti registrati. La sua storia è tanto triste quanto affascinante.
via Sidis Archives
160 per Albert Einstein; 190 per Isaac Newton, e la lista potrebbe andare avanti ancora per molto. Stiamo ovviamente parlando dei valori del quoziente intellettivo misurati per geni del calibro di quelli citati. Sopra i 160, di solito, si individuano le personalità con capacità fuori dal comune. Bene: credereste che, nel caso di Sidis, la sua intelligenza è stata misurata a ben 254? Proprio così: questa caratteristica, unita alle sue incredibili abilità mentali, lo ha reso un assoluto portento.
Cifre a parte, Sidis, nato a New York nel 1898 e morto nel 1944, ha fin da piccolo dimostrato di essere un vero bambino prodigio. Esperto in matematica, capace di parlare e capire ben 25 lingue in età adulta (si dice che a 8 anni ne avesse imparate già 8), ammesso ad Harvard a soli 11 anni, addirittura in grado di leggere il New York Times a 18 mesi di età. L'elenco delle sue capacità mentali potrebbe andare avanti, e vi assicuriamo che sono una più sorprendente dell'altra. Oltre a quelle matematiche, tra le altre sue competenze, non si possono non citare quelle fisiche, psicologiche, cosmologiche e storiche.
Era socialista e non credente, e non ebbe certo rapporti facili con la famiglia. In particolare il padre, psichiatra affermato, lo fece persino internare in una sua clinica per un certo periodo di tempo, evento che portò alla definitiva rottura tra William e il genitore. Il ragazzo, in seguito, si allontanò e condusse una normalissima vita da impiegato. Qui, probabilmente, risiede uno dei motivi per cui la fama di Sidis, per la maggior parte delle persone, non è certo tanta quanta dovrebbe essere. Da ragazzo e da adulto, William non ha mai amato mettersi sotto i riflettori: la vita "perfetta", secondo lui, era quella trascorsa in solitudine.
Nonostante il suo rifiuto per la gloria e la visibilità, e le sue occupazioni del tutto normali, Sidis continuò sempre a scrivere, pubblicando anche sotto vari pseudonimi e continuando a mettere a frutto l'incredibile dono che la natura gli aveva fatto con la sua intelligenza fuori dal comune. Una personalità del genere avrebbe potuto davvero cambiare il mondo e fare grandi cose. Purtroppo, però, come spesso accade quando si tratta di geni, William morì giovane, a soli 46 anni, fulminato da un'emorragia cerebrale. Dietro di lui ha lasciato un'eredità intellettuale importantissima, che merita di essere ricordata e valorizzata. Chissà se, prima o poi, da qualche parte nel mondo nascerà - o è già nato - un altro prodigio come lui.
Oren Jack Turner, Princeton, N.J/Wikimedia