40.000 euro per un viaggio alla ricerca di orsi polari da uccidere: la macabra offerta di alcuni "tour operator"
A volte sembra proprio che l'uomo non smetta mai di architettare modi sempre nuovi e crudeli per fare danni alla natura che lo circonda e alle creature che la popolano. In nome di una sicura e presunta "superiorità", non mancano le persone che, in barba a lotte, sensibilizzazione e principi etici, decidono di fare del male a creature innocenti, destabilizzando gli equilibri ambientali e rispondendo a un bisogno di violenza tanto primordiale quanto insensato.
Non possiamo pensare altrimenti quando ci troviamo davanti ai macabri "pacchetti turistici" offerti da compagnie americane e canadesi, che propongono ai loro clienti spedizioni che di turistico hanno ben poco, il cui unico scopo è quello di uccidere animali. In particolare, le vittime designate sono esemplari di una specie già classificata come vulnerabile: gli orsi polari.
via Mirror
Negli ultimi anni, le foto di persone - spesso ricchi turisti - che posano con orgoglio davanti a "trofei" di caccia che sono purtroppo animali selvatici protetti, vulnerabili e a rischio estinzione non sono mancate. Nonostante l'indignazione, lo scandalo e i provvedimenti provocati da quelle immagini e dal fenomeno della caccia illegale, sembra che questi macabri "hobby" siano tutt'altro che un lontano ricordo. A farne le spese sono anche gli orsi polari, la cui caccia è bandita soltanto in Norvegia. Negli altri Paesi in cui vivono (come Russia, Usa e Canada) è invece consentita alle sole popolazioni indigene locali, per scopi di sostentamento.
Il problema, tuttavia, è che proprio i locali hanno denunciato che tali licenze spesso vengono cedute a compagnie private, proprio quelle che organizzano i tour in questione. Gli orsi polari sono spesso al centro di preoccupazioni da parte di organi scientifici e ambientali. La popolazione di questi meravigliosi animali bianchi sta diminuendo rapidamente e inesorabilmente, complice anche il riscaldamento globale, che sta causando lo scioglimento dei ghiacci e l'inevitabile modifica del loro habitat.
Il fatto che, in un quadro così preoccupante, ci siano persone che si divertono a ucciderli per il puro gusto di esporli come trofei, tanto da mettere in piedi vere e proprie spedizioni, è quantomeno disarmante. I facoltosi clienti di queste ditte, per cifre che si aggirano intorno ai 40.000 euro, possono cimentarsi in una sessione di caccia che dura circa 10 giorni, alla funesta ricerca di esemplari da eliminare senza pietà. Le compagnie (Worldwide Trophy Adventures o Ameri-Cana Expeditions solo per citarne un paio) mettono a disposizione tutto l'equipaggiamento necessario e, nel caso non venisse ucciso nessun orso, alcuni di questi "tour operator" permettono addirittura di tornare gratuitamente a provarci.
Se queste orribili gite danno invece i risultati sperati, alcune ditte forniscono persino un servizio di trasformazione delle carcasse in veri trofei di caccia. Scienziati e organizzazioni ambientaliste, all'evidenza di questo ennesimo, triste sopruso ai danni di creature innocenti, sono sul piede di guerra, e sono intervenuti con preoccupazione chiedendo di fermare al più presto questi massacri inutili e dannosi. Non resta che augurarsi che ciò avvenga davvero, e che l'uomo, prima o poi, smetta di pensare di poter disporre della natura a suo piacimento.