Un ricercatore dimostra in laboratorio la diffusione dei batteri nell'aria con e senza la mascherina indossata
Nonostante la pandemia globale da Coronavirus non sia ancora terminata in moltissime aree del mondo, alcune nazioni stanno progressivamente allentando le misure restrittive di distanziamento sociale; eppure proprio le misure stesse del distanziamento sono quelle che riescono a contenere la diffusione del virus e ad evitarci un eventuale contagio quando siamo a contatto ravvicinato con le persone. Un esperimento di microbiologia di un dottore statunitense ha provato proprio l'efficacia dell'indossare il dispositivo di protezione.
via WBTV
Il ricercatore Richard Davis ha svolto alcuni esperimenti microbiologici in laboratorio per capire quale sia la probabilità di trasmissione del nuovo Coronavirus (o qualsiasi batterio o virus) quando non è possibile mantenere una distanza interpersonale di meno di un metro. In particolare, Davis ha analizzato la quantità di batteri che vengono rilasciati nell'aria quando indossiamo una mascherina e quando non la indossiamo.
Nonostante alcune fluttuazioni di percentuale di numero di batteri rilasciati nell'aria, il risultato ribadito dalle analisi di laboratorio di Richard Davis sono sempre le stesse: la mascherina di protezione è l'unico dispositivo chirurgico in grado di preservare la nostra salute da un eventuale contagio, e salvaguardare la salute altrui nel caso dovessimo noi essere portatori del Covid-19.
Nell'immagine di laboratorio qui sopra, pubblicata da Davis sul suo profilo Twitter, il ricercatore mette in comparazione i batteri rilasciati nell'aria in quattro situazioni tipo: tossire, parlare, cantare e starnutire. In tutti e quattro i casi, senza la mascherina il numero di droplet portatori del batterio o del virus sono esponenzialmente maggiori; se invece abbiamo la mascherina indossata, il numero diminuisce drasticamente anche se non scompare.
Solo nel caso dei due colpi di tosse con indosso la mascherina il numero di droplet sembra quasi totalmente azzerato.
L'esperimento con e senza mascherina di Richard Davis è continuato anche inserendo l'elemento della distanza; prendendo come variabile fissa la distanza di almeno 1 metro tra le persone, i risultati sono stati più o meno quello già precedentemente attesi: senza la mascherina, il numero di droplet portatori di un qualsivoglia batterio è esponenzialmente maggiore rispetto alla situazione in cui si indossa il dispositivo di protezione; la distanza di almeno un metro in questo caso è essenziale per evitare il contagio, anche se non si riesce a mantenere questa distanza.
Nonostante i risultati di laboratorio di Richard Davis erano quelli già ampiamente attesi dalla comunità scientifica di tutto il mondo, i suoi esperimenti pubblicati sul profilo Twitter hanno incendiato nuovamente il dibattito sull'efficacia delle mascherine di protezione e sono state condivise da centinaia di migliaia di utenti del web da tutto il mondo.
In definitiva, Davis ribadisce quello che già l'OMS ha ampiamente avallato nei mesi precedenti all'esperimento di laboratorio: se si è all'aria aperta e si riesce a mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, non è necessaria la mascherina, mentre al contrario se si è anche all'aperto ma le distanze possono non essere rispettate, è necessaria. Nei luoghi chiusi, dove invece il ricircolo dell'aria è molto più difficile, indossare questo dispositivo di protezione sopratutto quando non si è soli nell'ambiente, è essenziale.
L'esperimento di laboratorio di Richard Davis ha messo nuovamente in luce e ribadito con più forza quello che già sapevamo ma che non ci stancheremo mai di ripetere: dobbiamo indossare correttamente la mascherina protettiva per salvaguardare la nostra salute e quella di chi ci circonda!