Il mare "a croce" è un fenomeno che può apparire lungo le coste: quando si verifica è meglio uscire subito dall'acqua
Navigare in mare aperto è un'abilità per cui ci vogliono studio ed anni di esperienza: mai e poi mai è auspicabile improvvisarsi navigatori, pena il rischio di cacciarsi in guai seri. Non si tratta solo di muovere un volante, ma di conoscere molto bene le correnti delle acque e i venti, che in diverse situazioni possono creare pericoli. Un fenomeno che gli esperti navigatori riconosceranno subito essere insidioso è quello conosciuto come "mare a croce".
via Science Alert
Quello noto come "mare a croce" è un fenomeno abbastanza raro, ma che si verifica più spesso in alcuni luoghi come l'isola francese di Ré o lungo le spiagge di Tel Aviv; in generale si registra in zone di acqua poco profonda.
Dall'alto, il mare a croce si presenta con una superficie "quadrettata", creata dal movimento delle onde con angolazione diversa. Il fenomeno si rea quando vengono a coesistere due correnti marine, oppure quando la correte dell'acqua spinge le onde in un verso e il vento in un altro.
Per quanto spettacolare, i navigatori e gli sportivi dell'acqua sanno bene di essere un fenomeno a cui prestare molta attenzione: in questi casi, infatti, risulta molto difficile restare a galla o raggiungere la spiaggia, soprattutto quando le correnti e il vento creano onde alte.
Il consiglio è quello di non entrare mai in acqua quando il mare è "a croce" e di raggiungere nel minor tempo possibile la riva, qualora ci si dovesse trovare già in acqua.