ITER, il più grande reattore a fusione nucleare del mondo: un progetto in nome dell'energia pulita
È universalmente riconosciuto come il più ambizioso progetto di ricerca che mira a produrre energia partendo dalla fusione nucleare, un modo decisamente più vantaggioso (anche se più dispendioso in termini di risorse richieste) di concepire un reattore che possa fornire elettricità. Stiamo parlando di ITER, il programma energetico frutto di uno sforzo concertato tra 35 Paesi diversi che sta prendendo ufficialmente vita in Francia.
Perché è importante? Semplice: questo reattore a fusione nucleare dovrebbe essere il più grande del mondo e, proprio grazie al suo funzionamento, permetterebbe di ottenere energia in modo assolutamente più "pulito" rispetto a uno a fissione: senza scorie radioattive e senza l'uso di combustibili fossili. Un progetto che sembra sempre più vicino alla realtà, visto che la costruzione di questa struttura è già iniziata. Vale la pena, dunque, scoprirlo più da vicino.
via The Guardian
Energia pulita: guidati da queste parole d'ordine si stanno muovendo gli ingegneri che progettano e realizzano ITER. La fusione nucleare, come detto, è un processo meno rischioso per l'ambiente rispetto alla "classica" fissione, anche se presenta qualche difficoltà. La fusione funziona sfruttando l'energia liberata da due nuclei atomici più leggeri che si fondono per formarne uno più pesante, e devono essere avvicinati tra loro con una forza enorme, che appunto richiede un gran dispendio di energia. È proprio questo, per semplificare, il problema della fusione: spesso gli impianti che la impiegano hanno bisogno di più risorse di quelle che riescono a restituire. Un concetto tutto sommato chiaro da comprendere, visto che le temperature, in impianti simili, supererebbero di 10 volte quelle del nucleo del Sole.
ITER, però, si propone di superare queste difficoltà impiegando metodi innovativi che, secondo gli sviluppatori, permetterebbero di raggiungere l'obiettivo di generare energia sufficiente tramite questa reazione. Non è affatto semplice, ma la ricerca, in merito alla fusione nucleare, può venire in aiuto a chi sta realizzando questo impianto. L'enorme reattore avrà un peso stimato di circa 23.000 tonnellate, e al suo interno avrà magneti superconduttori collegati tra loro da ben 200 km di cavi specifici. Il tutto, come riportato dal Guardian, dovrà essere mantenuto a temperature bassissime, stimate fino a meno 269 gradi Celsius.
Lo sforzo ingegneristico per portare a termine ITER, non a caso, è stato definito come "il più complesso della storia". Progettisti e ingegneri, tuttavia, si sono detti ottimisti e fiduciosi soprattutto perché, se il reattore andasse a buon fine, permetterebbe di avere scorte di energia enormi in sicurezza e con pochissimo dispendio di scorie e sostanze nocive per l'ambiente, dunque in un modo del tutto pulito. I presupposti ci sono, l'impegno in questo senso anche: non resta che attendere con fiducia che la costruzione di ITER arrivi a termine, e sperare che possa davvero portare vantaggi concreti al fabbisogno energetico mondiale.