Un fotografo cattura gli occhi penetranti dei bambini della Turchia: così profondi che è difficile reggere lo sguardo
Gli occhi sono le specchio dell'anima. Un modo di dire che nasconde una grandissima verità, visto che molto spesso quando conosciamo una persona per la prima volta, quando incrociamo qualcuno per strada o cerchiamo di capire i sentimenti o le emozioni che provano le persone a noi più care, non facciamo che scrutare nei loro occhi. Una grande verità che conosce bene il fotografo turco Abdullah Aydemir, che ha fatto della bellezza degli occhi la sua cifra stilistica.
NB. Molte delle immagini non sono esenti da un fotoritocco mirato a evidenziare colori e forme; però riteniamo che la base di partenza, del tutto fruibile, fosse già di altissimo valore.
via Abdullah Aydemir
Il lavoro fotografico di Abdullah consiste nel viaggiare nei villaggi più sperduti della Turchia e di immergersi nei vicoli e nelle strade meno battute per catturare sguardi, volti, occhi di una bellezza disarmante...
La maggior parte dei ritratti fotografici di Abdullah vedono difatti come protagonisti i bambini, catturati dall'obiettivo della macchina fotografica di questo talentuoso professionista in tutta la loro straordinaria unicità.
Ovviamente a risaltare nei ritratti di Abdullah sono gli occhi di queste bambine.
Occhi così belli e dalle iridi così colorate e brillanti che gli scatti di Abdullah Aydemir sembrano uscito da un book fotografico di un altro mondo, o dalle foto di scena di un film con evidenti effetti speciali.
Per questo bravissimo fotografo turco, gli occhi dei bambini nascondono un mondo carico di verità nascoste, di fascino, di bellezza inesplorata e di colori brillanti ed inediti. Un lavoro artistico che allo stesso tempo getta una nuova luce anche sulle condizioni avverse di molti degli abitanti minori di età che vivono in condizioni di povertà semi-assoluta nel paese del Medio Oriente.
Ecco altri meravigliosi scatti fotografici dello stesso autore:
Una galleria fotografica carica di fascino e bellezza nascosta. E ora chi li dimentica più questi straordinari occhioni?