La "Porta dell'inferno": l'enorme cratere siberiano che si è aperto nel terreno e che si allarga sempre di più
Ci sono angoli del nostro meraviglioso Pianeta che sono come libri aperti su un passato che, nonostante il passare degli anni e dei secoli, non vuole saperne di cadere nel dimenticatoio e che, con manifestazioni e fenomeni incredibili, riesce a farsi vedere ancora vivo e presente.
Tutto, intorno a noi, può raccontarci qualcosa sugli anni trascorsi: basta saperlo "decifrare". Pensate allora a un enorme cratere che si forma nel terreno, così grande che potrebbe benissimo ospitare un centro abitato, dalle dimensioni che continuano ad aumentare ininterrottamente da oltre mezzo secolo. Al suo interno, è possibile "leggere" pezzi di storia terrestre. Se vi abbiamo incuriosito, siete pronti per un viaggio in Siberia alla scoperta del Batagaika?
via Forbes
A un luogo così suggestivo non potevano che essere assegnati nomi altrettanto evocativi. L'enorme cratere è infatti definito anche "Porta dell'inferno", una locuzione che di certo non mette tranquillità... Del resto, qui siamo di fronte a un fenomeno rarissimo, una formazione geologica che, vista dall'alto, ricorda un enorme girino e che, dagli anni Sessanta del Novecento, è in continua crescita e in costante trasformazione. Se ora, infatti, è lungo circa 1 km, largo 800 metri e profondo 100, ben presto queste cifre cambieranno, in eccesso.
Per quanto la massiccia voragine siberiana sia affascinante e portatrice di un'aura misteriosa e inquietante, le sue origini sono tristemente riconducibili - ancora una volta - alle opere di modifica dell'ambiente e del clima da parte dell'uomo. Il cratere, infatti, ha cominciato ad aprirsi a causa dello scioglimento del permafrost, lo strato di ghiaccio permanente tipico delle regioni dell'estremo Nordeuropa e dell'America settentrionale.
Per via della massiccia deforestazione portata avanti negli anni, il terreno intorno al bacino del fiume Yana non ha avuto più "protezioni" e, con l'aumento delle temperature, il ghiaccio si è sciolto, fratturando letteralmente il suolo e preoccupando i vicini insediamenti locali. Non è possibile fermare questo processo: il cratere aumenta in media di 10 metri all'anno, e ciò rappresenta un pericolo evidente.
Nonostante si tratti di un fenomeno piuttosto inquietante, la comunità scientifica trae molto materiale e molte informazioni per i suoi studi dal Batagaika. I campioni raccolti, come anticipato, sono utilissimi a comprendere dati sul clima e sulla morfologia del nostro Pianeta risalenti a migliaia di anni fa. Fossili ed elementi naturali presenti nella voragine hanno permesso agli scienziati di ricostruire l'ambiente preistorico del luogo, con la sua fauna e la sua vegetazione, avanzando ipotesi su come è cambiato e come cambierà in futuro tutto quello che ci circonda.
Oltre che "Porta dell'inferno", quindi, Batagaika è anche una porta aperta - e sempre più grande - sul passato e sul futuro, una dimostrazione utile, evidente e inquietante dei danni che l'uomo può provocare al Pianeta.