Essere una persona ipersensibile non è una fragilità, ma un super-potere: lo afferma una psicoterapeuta
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Essere molto sensibili non è una debolezza o una fragilità negativa a tutti i costi, ma può trasformarsi in un'arma a nostro vantaggio e in un vero e proprio super-potere. Nella società in cui viviamo oggi, pare difatti non esserci più spazio per l'autenticità, per i tumulti del'animo turbato, per i sentimenti e le emozioni interiori, anche negative. Tutto è diventato appariscenza, un'immagine apparentemente perfetta di una realtà soggettiva che non corrisponde a verità. Per questo i più sensibili soffrono troppo in silenzio.
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Nicoletta Travaini, psicologa clinica e psicoterapeuta, da anni ha specializzato i suoi studi sul fenomeno piuttosto frequente dell'iper-sensibilità; vi è mai capitato di commuovervi o di versare qualche lacrima leggendo un romanzo, un articolo di cronaca, o vedendo un film, ma anche semplicemente ascoltando una storia raccontata dai vostri amici? Il vostro essere naturalmente predisposti all'iper-sensibiltà può essere visto come una fragilità o una debolezza da voler nascondere, ma non è affatto così.
Secondo le parole della Travaini, la vulnerabilità è un super-potere vero e proprio: tutti quei "difetti" come la troppa sensibilità, la timidezza e l'introversione sono la chiave essenziale che ci connette a noi stessi e al mondo che ci circonda; per l'esperta, soltanto creando un'armonia tra il mondo interiore e quello esteriore si può trovare la vera felicità.
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Secondo quanto afferma la psicoterapeuta italiana, tutte le emozioni che proviamo, anche quelle più negative, devono essere abbracciate totalmente dal nostro essere, accettate e non cacciate via come una malattia da dover a tutti i costi debellare. Soltanto accettando sulla nostra pelle sentimenti come la tristezza e la solitudine ed accoglierli veramente, potremo raggiungere uno stato di salute mentale equilibrata e forse, una vita più felice con noi stessi e con gli altri.