Marte, scoperti diversi laghi salati sepolti sotto i ghiacciai del suo polo sud: potrebbero ospitare forme di vita


L'esplorazione del pianeta Marte è un tema che da sempre alimenta il fascino e la fantasia di molte persone, siano esse parte della comunità scientifica oppure no. Negli anni, grazie anche all'avanzamento delle tecnologie utili a scoprire dettagli sempre più accurati sul famigerato "pianeta rosso", le scoperte non sono mancate, e ognuna di esse è un tassello in più verso una conoscenza sempre più completa del nostro "vicino" spaziale.
La domanda più ricorrente, in relazione a Marte, è sicuramente quella su eventuali presenze di vita. Sebbene le evidenze per ora lo neghino, non mancano le scoperte interessanti a tale proposito. Proprio come quella di cui stiamo per parlarvi.
via Nature Astronomy

NASA Jet Propulsion Laboratory - Caltech
Di cosa si tratta? Di veri e propri specchi d'acqua salata sepolti sotto i ghiacciai della parte meridionale del Pianeta, luoghi che potrebbero ospitare vita microbica aliena. Secondo i ricercatori, il liquido di questi laghetti riesce a non congelarsi, nonostante le basse temperature, proprio grazie alle sue altissime concentrazioni di sale.
La scoperta si deve a un team di scienziati italiani, tedeschi e australiani, che hanno applicato le stesse tecniche utilizzate dai satelliti terrestri per rilevare eventuali bacini d'acqua sotterranei in Antartide, sul nostro Pianeta. L'area del polo sud marziano è stata oggetto di numerose scansioni, prolungate nell'arco di circa 9 anni, e i risultati sono stati poi resi noti al mondo.

European Southern Observatory / M. Kornmesser/Wikimedia
La comunità scientifica è ormai certa dell'esistenza di questi laghi, stando a quanto ha dichiarato Elena Pettinelli, docente italiana di geofisica presso l'Università Roma Tre. Si tratta di uno scenario "ampio e complesso, con chiazze d'acqua che circondano il lago subglaciale": una scoperta, dunque, che potrebbe aprire a nuove prospettive e certezze sulla presenza di vita su Marte.
L'ipotesi di questo gruppo di ricerca è che la superficie di Marte fosse, molto tempo fa, più ricca di corsi e specchi d'acqua: elementi naturali che poi avrebbero subito un processo di evaporazione a causa dell'irradiamento solare. Dunque, residue tracce di vita potrebbero risiedere proprio in quelle antiche rimanenze acquatiche marziane, forse più comuni di quanto si crede.

Sebbene queste teorie non siano supportate dall'intera comunità scientifica, e altri ricercatori pensino che l'acqua sotterranea sia solo un residuo umido, la scoperta rimane comunque interessante per le possibilità che propone e per le origini di questi liquidi. Nel frattempo, i rover impegnati nelle missioni marziane continuano la loro attività di esplorazione. Non resta che attendere...