Nel 1921 quest'uomo scrisse dei diari in cui diceva di aver vissuto nel 3906, raccontando dettagli sul nostro secolo
Secondo la scienza, i modelli matematici e fisici permettono, nella sola teoria empirica, il viaggio nel tempo ad una sola andata: benché non sia possibile tornare indietro nel passato, anche di pochi secondi, è possibile avvicinarsi a velocità tali da curvare lo spazio-tempo e "saltare" nel futuro prossimo. No, non stiamo parlando di strampalate teorie di macchine del tempo uscite da romanzi o film di fantascienza, ma delle basi scientifiche su cui si è poi sviluppata la teoria della relatività di Albert Einstein.
Se la teoria matematica ammette la possibilità di viaggiare nel futuro, c'è stata una persona che, in punto di morte e messo nero su bianco nel suo diario, ha rivelato di aver vissuto nell'anno 3906. Quest'uomo si chiama Paul Amadeus Dienach. Nasce a Zurigo nel 1884 e fa carriera come insegnante di tedesco e di francese; uno degli eventi più sconvolgenti della sua vita è quando contrae una misteriosa malattia che scomparirà soltanto nel 1924: l'encefalite letargica. Questa malattia ormai clinicamente morta da quasi un secolo è caratterizzata da uno stato letargico o comatoso che può durare ore, giorni, settimane, mesi e anni.
Paul viene colpito la prima volta da encefalite letargica nel 1917, una seconda volta (molto più violenta) nel 1921, dove rimane in uno stato comatoso per un anno; al suo risveglio in un ospedale di Zurigo, gli vene diagnosticata la tubercolosi, per questo si sposta nella più salubre Atene, dove insegna tedesco e francese e conosce Georgios Papachatzis, un allievo a cui affiderà la traduzione dei suoi diari in punto di morte.
L'allievo greco riceve le 800 pagine dei diari nel 1924 (anno della morte di Dienach) che pubblicherà però soltanto 50 anni dopo; il contenuto di queste pagine sembrava incredibile e assurdo allo stesso tempo: Paul raccontava di un anno avventuroso vissuto nel 3906, proprio quando era in un letto nell'ospedale di Zurigo, affetto dall'encefalite letargica. Frutto dei deliri di un corpo particolarmente debilitato o viaggio nel tempo?
Paul racconta nei suoi diari di essersi risvegliato nell'anno 3905 con il nome di Andreas, accudito da alcuni infermieri che parlavano una sconosciuta lingua nordica e dove il mondo era cambiato per sempre. Queste le sue parole tratte dal libro pubblicato "Chronicles from the Future": "
Il XX e XXI secolo sono funestati da guerre mondiali, dall’oppressione dell’uomo sull’uomo e dal mancato rispetto della natura. I valori cambiano e lo smodato consumismo distrugge il pianeta e le coscienze degli uomini. Sono anni dove il potere economico e politico è detenuto da un Nuovo Ordine del Mondo. Violenza e povertà dilagano, in particolare in Africa e in Asia. Il pianeta è sovrappopolato e Marte diventa la meta di una colonia terrestre, che dura poco, perché dopo una sessantina d’anni un evento catastrofico spazzerà via tutti i 20 milioni di persone che lo abitano.
Nell’anno 2309 il Vecchio Continente sarà quasi completamente annientato da una guerra nucleare. La popolazione sopravvissuta sul pianeta inizia a migrare, e nell’Europa del sud arrivano genti dal nord. Gli uomini sono ormai quasi privi di una qualsiasi forma di vita spirituale.
Segue l’età degli eroi che per i nostri posteri è l’Era Antica o Eldere, durante la quale, alla fine del XXIV secolo, nasce un governo mondiale, che porta legalità e ordine: il pianeta non è più diviso in nazioni, e tutti si sentono cittadini della Terra. Il rinascimento inizia nel 2894, in un luogo tra Grecia e Macedonia chiamato Valle delle Rose, dove nasce il “Movimento dei Duecento”, dal quale riparte una nuova spiritualità ed anche un uomo nuovo dal punto di vista fisico, frutto di un modo di vivere diverso, più libero e gioioso.
Arriva infine l’età della ragione che per i nostri posteri è la Nuova Era o Nojere, dove spicca un uomo Alex Volky, che nel 3382 libera gli uomini dal dolore e insegna loro a trovare una nuova spiritualità e una gioia immensa grazie alla meditazione, talmente forte da risultare mortale se non si è pronti a riceverla.
Nel 3842 sbocciano le prime rose blu di un saggio giardiniere, dopo cinquanta anni di tentativi, nella Valle delle Rose."
Un futuro utopistico, quello descritto da Dienach, che prevede anche che si lavori soltanto due anni della propria vita, dai 19 ai 21, poi ognuno è libero di occuparsi di quello che più gli piace, non esiste più il concetto di proprietà privata, non esiste più il matrimonio a scapito dell'amore libero, se non per la procreazione: quella deve essere autorizzata dallo Stato per evitare la sovrappopolazione del Pianeta.
Frutto della fervida mente debilitata di questo uomo svizzero o quadro fedele di quello che ci aspetterà veramente nel futuro?