Un'azienda crea la prima collezione di bambole con Sindrome di Down: una scelta in nome dell'uguaglianza
L'inclusione nella società di tante persone che spesso, per motivi tanto vari quanto insensati, rimangono discriminate e ai margini, è oggi un obiettivo che ognuno dovrebbe perseguire, a partire dalle istituzioni. Se ci pensiamo un attimo, sono davvero tante le cose intorno a noi disegnate e costruite per chi non ha problemi o invalidità di alcun tipo, ossia per tutti coloro che vengono considerati "normali".
È proprio questa differenza tra normalità e diversità, tuttavia, che dovrebbe essere messa da parte in favore di atteggiamenti e azioni che favoriscano la sensibilizzazione e l'uguaglianza, fin da quando si è bambini. Ne sa qualcosa Miniland, la fabbrica spagnola di giocattoli educativi che ha presentato una collezione di bambole davvero particolari, tanto da meritare un prestigioso riconoscimento.
via El Mundo
Rispetto per la diversità, tolleranza e inclusione: con questi - e altri - valori fondamentali ben saldi in mente, la Miniland, ditta che produce giocattoli vicino ad Alicante, nella Spagna meridionale, ha presentato una collezione di bambole davvero speciali. Il motivo? Non sono le solite rappresentazioni quasi "perfette" di bambine, bambini o adolescenti, ma hanno la sindrome di Down.
Proprio così: finora nessun produttore di giocattoli aveva pensato di rappresentare, nelle sue bambole, persone affette da questo disturbo, di qualsiasi etnia, e per questo la Miniland ha deciso di puntare sull'importanza della diversità come arricchimento e occasione di scambio e accettazione. Queste bambole 100% inclusive, così, si sono meritate il premio di "Miglior giocattolo dell'anno 2020" secondo l'Associazione Spagnola Produttori di giocattoli.
«Siamo molto felici di questo riconoscimento - ha commentato Victoria Orruno, direttrice del marketing dell'azienda - perché rafforza il nostro impegno a facilitare la normalizzazione, il rispetto e l'integrazione fin dall'infanzia». Giocattoli inclusivi per bambini altrettanto inclusivi e tolleranti, dunque.
Un impegno che ci sembra assolutamente lodevole e fondamentale, perché riesce a dare visibilità a chi troppo spesso non ne ha, o vive ai margini, vittima di pregiudizi e discriminazioni che nessuno dovrebbe mai subire.