Trova una tessera telefonica del 1994 in spiaggia: è rimasta integra nonostante siano trascorsi quasi 30 anni
Chi ha vissuto in pieno gli anni Novanta ricorderà bene le schede telefoniche: per chi non fosse ancora nato all'epoca, le schede telefoniche erano delle tessere su cui era caricata una certa cifra spendibile in chiamate telefoniche. Le chiamate si facevano presso delle curiose cabine trasparenti posizionate sui marciapiedi, oppure nei telefoni all'interno di bar e altri negozi.
Sebbene con l'avvento dei telefoni cellulari le schede telefoniche siano praticamente sparite dalla circolazione, non sono sparite invece dall'ambiente dove eventualmente sono finite dopo essere state gettate da chi l'ha utilizzate.
Un uomo ha trovato una scheda telefonica vecchia di quasi 30 anni su una spiaggia: è quasi del tutto integra.
Ecco la qui la scheda telefonica incriminata. Incriminata? Sì perché al di là dell'aspetto nostalgico che un simile ritrovamento potrebbe provocare, non ci possiamo non soffermare a riflettere quanto, nel corso dei 30 anni nei quali è rimasta insabbiata, abbia inquinato.
Il ritrovamento della scheda è avvenuto nel paesino di Bibbona, in provincia di Livorno: la scheda, trovata sulla spiaggia, appare quasi perfettamente integra, si legge benissimo l'importo caricato – 10.000 lire. La scheda pare essere stata emessa nel 1994: facendo un paio di conti, si evince che è rimasta nella sabbia per quasi 30 anni.
Sicuramente il ritrovamento è un'occasione per richiamare alla mente i bei tempi andati, quelli in cui era del tutto normale andare in giro senza cellulare, senza sentirsi spaesati o monchi di qualche arto vitale, ma non senza avere nel portafogli una scheda telefonica di emergenza.
L'aspetto che dovrebbe far riflettere è la durata effettiva di oggetti costruiti per essere usa e getta, che va ben oltre il tempo di utilizzo: una scheda della durata di una manciata di minuti di telefonate può rimanere nell'ambiente mezzo secolo – visto le buone condizioni della scheda possiamo immaginare sarebbe durata almeno altri vent'anni sotto la sabbia.
Forse è proprio il pochissimo tempo di utilizzo di certi oggetti che ci fanno erroneamente pensare alla loro innocuità ambientale: ma non è così. Basti pensare ai sacchetti usa e getta con cui incartiamo, avvolgiamo, impacchettiamo la verdura e la frutta che dal supermercato ci portiamo a casa. Il tempo del tragitto, ed ecco che i suddetti sacchetti di plastica finiscono nella spazzatura – differenziata solo nella migliore delle ipotesi, e se si è avuta cura di staccare l'etichetta adesiva sputata dalla bilancia.
Non vogliamo trasformare un evento blando come il ritrovamento di una scheda telefonica in una ramanzina ecologica: ma dopo aver ricordato l'amico o l'amica conosciuto/a in vacanza che si chiamava dalla cabina, pensiamo anche che sarebbe bello ritrovare queste schedine in un raccoglitore di qualche collezionista, piuttosto che su una delle nostre bellissime spiagge.