Uno studio afferma che le diete vegane e vegetariane aumenterebbero il rischio di fratture alle ossa

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di Lorenzo Mattia Nespoli

09 Dicembre 2020

Uno studio afferma che le diete vegane e vegetariane aumenterebbero il rischio di fratture alle ossa

Adottare una filosofia di vita basata sul consumo di risorse non animali è un tema da anni molto dibattuto. Intorno alle posizioni di chi decide di diventare vegetariano o vegano, infatti, si addensa una grande quantità di opinioni e punti di vista. Senza voler entrare nel merito delle ragioni di tali scelte, dettate spesso da un profondo rispetto per gli animali e per l'ambiente, sono diversi gli esperti che si sono interrogati sugli effetti che le diete vegane o vegetariane hanno sulla salute di chi le pratica.

Lo studio di cui stiamo per parlarvi è andato proprio in questa direzione. La ricerca, che è probabilmente il lavoro più ampio e dettagliato mai svolto sul tema, ha messo in luce realtà interessanti nel rapporto tra salute fisica e diete prive di alimenti di origine animale. In particolare, i ricercatori dell'Università di Oxford hanno scoperto che alimentazioni del genere potrebbero essere molto meno "salutari" di quanto si pensi.

via BMC Medicine

Pixabay

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Le diete non basate sulla carne e i derivati animali potrebbero far aumentare il rischio di incorrere in fratture di oltre il 40%. La salute delle ossa è uno degli aspetti su cui si sono soffermati Tammy Tong e il suo team di studio, esaminando quasi 65.000 persone per un lunghissimo periodo di tempo. Lo studio, infatti, è durato ben 27 anni, e i partecipanti sono stati suddivisi in vegetariani, vegani, consumatori di pesce e consumatori di carne.

L'esteso periodo di osservazione ha portato all'evidenza degli scienziati che le persone che non assumono carne e derivati animali (nel caso dei vegani neanche latticini e uova) hanno le ossa più fragili, e dunque, in caso di problemi, è più probabile che manifestino fratture. Registrando la dieta abituale delle persone e monitorando la loro salute attraverso le cartelle cliniche, è stato chiaro che la maggiore debolezza ossea era da collegare al cibo assunto.

soccerkrys/Wikimedia

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Può sembrare scontato, ma è proprio così: la carenza di calcio e proteine, e il fatto che tendenzialmente le persone che adottano questi stili di vita tendono a essere più magre, determinano maggiore fragilità. Stando a quanto ha affermato Tong, il tipo di frattura più comune era quello dell'anca, e ovviamente è stato osservato che i rischi aumentano nelle persone più avanti con l'età.

"A meno che non integrino adeguatamente calcio e proteine - hanno commentato i ricercatori - è piuttosto improbabile che queste persone ne assumano un apporto sufficiente dalla sola dieta". Senza dubbio si tratta di uno studio che fa riflettere, mettendo in luce aspetti interessanti di queste scelte di vita.

Pixabay

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Spesso, infatti, si tende a generalizzare senza avere dati concreti alla mano, ed è proprio a queste facili conclusioni che la ricerca ha risposto. Per un vegano o un vegetariano è sicuramente possibile integrare al meglio tutto ciò che il cibo non fornisce, ma occorre farlo in modo scrupoloso, onde evitare spiacevoli conseguenze.