Un villaggio in Uganda riceve l'acqua potabile per la prima volta: uno spiraglio di felicità nella crisi idrica
Per molte persone, la felicità, quella più grande e sincera, risiede in cose che per tanti altri sono a dir poco scontate. Pensate ad esempio all'acqua potabile che sgorga dai nostri rubinetti: se credete che questa risorsa sia scontata e assolutamente normale in tutto il mondo, vi sbagliate di grosso.
Sono infatti davvero troppe, nel nostro mondo pieno di ingiustizie e disparità, le famiglie che quotidianamente non hanno accesso ad acqua sicura e pulita. Ne sanno qualcosa, solo per fare un esempio, le 500 persone che vivono nel villaggio ugandese di Namwiwa. È proprio lì che vogliamo portarvi, mostrandovi immagini che raccontano una storia su cui tutti possiamo e dobbiamo riflettere.
via cottmanfoundation/Instagram
Le cifre che parlano della situazione idrica nel mondo sono tutt'altro che confortanti. Stando a quanto ha messo in luce un rapporto dell'Oms, sul nostro Pianeta sono ben 785 milioni le persone che non possono contare su servizi di acqua potabile. Cosa ancora più preoccupante, almeno 2 miliardi di individui utilizzano ogni giorno fonti soggette a contaminazioni, con evidenti rischi e ricadute a livello di salute.
In una situazione così drammatica, l'Uganda purtroppo è uno di quei Paesi in cui rendere l'acqua potabile una risorsa disponibile a tutta la popolazione rappresenta una vera e propria sfida quotidiana. Le fonti idriche sicure, secondo quanto emerso dagli studi sul tema, sono riservate soltanto al 55% delle famiglie che vivono nelle aree rurali, con picchi in negativo che arrivano persino al 25%. Scarsità idrica in natura e sistemi di approvvigionamento inefficienti o non funzionanti hanno fatto sì che gli ugandesi diventassero una delle popolazioni meno servite dall'acqua in tutto il mondo.
Un quadro crudo ma reale, utile a capire al meglio la felicità della gente di Namwiwa, quando finalmente nel villaggio è risuonato per la prima volta il suono dell'acqua potabile che sgorga: pulita, sicura e disponibile per tutti. Grazie all'impegno della Love Water Organization e della Cottman Foundation, è stato costruito un pozzo nel villaggio, che ha assicurato l'accesso al preziosissimo bene, per nulla scontato da queste parti.
Canti, balli, applausi e tanti, tanti sorrisi hanno accompagnato l'arrivo dell'acqua, ed è semplicemente emozionante assistere a una scena del genere. La felicità di queste persone è a dir poco motivata e contagiosa. Del resto, come dargli torto? Finalmente possono contare su una risorsa che restituisce loro un po' della dignità perduta. A noi non resta che condividere la loro gioia, augurandoci che siano sempre meno, sulla faccia della Terra, le disparità che portano a vivere le persone in condizioni disagevoli.