La mamma cucina il ragù, la figlia vegana la minaccia e il caso finisce in tribunale
Ognuno ha i suoi gusti e compie delle scelte, anche in cucina. Possono, queste scelte, essere motivo di lite? Questa storia ci dimostra di sì: la mamma stava cucinando il ragù lentamente, come vuole la tradizione, ma la figlia vegana la minaccia e il caso finisce in tribunale, davanti al giudice di pace.
Entrambe hanno le loro motivazioni: l'una vuole restare lontana dalla carne e l'altra si è sentita aggredita, ma chi delle due ha torto?
Una donna di 68 anni, amante della cucina tradizionale, stava preparando tranquillamente il ragù. La figlia vegana di 48 anni, esasperata dal forte odore della carne, ha minacciato e aggredito la madre dicendole “adesso ci penso io a farti smettere”. La figlia aveva preso una decisione inamovibile: non voleva avere nessun tipo di contatto con la carne animale, neanche olfattivo. Non era infatti la prima volta che, ai fornelli, le donne si ritrovassero a discutere e che la figlia utilizzasse una terminologia forte nei confronti della madre.
Ma stavolta le parole pronunciate dalla figlia sono suonate alla madre minacciose e la donna ha così deciso di sporgere denuncia davanti al tribunale: la figlia è stata condannata a pagare alla madre 400 euro di risarcimento, oltre a un’ammenda di 500 euro.