Due bisonti scolpiti 15.000 anni fa sono stati trovati in una grotta francese: sono perfettamente conservati
Oltre a essere ricchi di fascino e mistero, i reperti risalenti alle epoche preistoriche sono in grado di catapultarci indietro nel tempo, in mondi e usanze di cui sappiamo spesso troppo poco. Una cosa però è certa: l'arte, intesa come modo per esprimersi e lasciare un segno, esiste da sempre, e a volte torna ai nostri occhi nei modi più spettacolari e inaspettati.
Proprio come è accaduto nel sud-ovest della Francia, presso le Cavernes du Volp, un complesso di tre grandi grotte dove si nascondono alcune tra le rappresentazioni artistiche paleolitiche più significative del Vecchio continente. Sebbene infatti la pittura preistorica sia piuttosto comune, ciò non vale per la scultura. Proprio qui, nella caverna Tuc d'Audoubert, sono stati ritrovati due incredibili bisonti scolpiti nell'argilla, opere che risalgono addirittura al 13.000 a.C.
via Atlas Obscura
Fa impressione e disorienta pensare a un lasso di tempo lungo la bellezza di 15.000 anni, non trovate? Eppure questi bisonti, scolpiti l'uno accanto all'altro, sono lì nella grotta francese da tutto quel tempo, insieme a tanti altri reperti di enorme importanza. Sono centinaia, infatti, le testimonianze davanti a cui si sono trovati gli archeologi in questo posto, tutte utili e fondamentali per comprendere al meglio le civiltà preistoriche magdaleniane.
Scoperte nel 1912 per la prima volta, queste grotte, negli anni, hanno continuato a regalare agli studiosi motivi sempre nuovi di meraviglia. Gli antichi magdaleniani, le cui testimonianze sono state rinvenute anche in Spagna, cacciavano renne e altri grandi animali, ed erano soliti lasciare segni della loro presenza proprio attraverso l'arte murale. Le grotte di Volp sono davvero una fonte inesauribile di reperti in tal senso, e di sicuro la scultura dei bisonti ne costituisce uno dei pezzi forti.
Alta appena 45 centimetri, è famosa e davvero affascinante per la ricchezza di dettagli con cui i bisonti, probabilmente un maschio e una femmina, sono stati rappresentati. Senza contare che l'opera, nonostante i suoi 15.000 anni, si è conservata in condizioni decisamente buone. È semplicemente stupendo pensare alle mani che, in quel tempo ormai lontanissimo, l'hanno creata, alle menti che l'hanno pensata e al mondo perduto di cui faceva parte. Non ci resta che ammirarla e cogliere l'occasione per imparare qualcosa in più sulle nostre origini.