Una malattia sconosciuta sta rendendo gli orsi insolitamente amichevoli, e non è una cosa positiva
Amichevoli, senza paura, quasi non curanti della presenza umana. Di certo, leggendo queste caratteristiche, gli orsi non sono i primi animali che vengono in mente. Potremmo adattarle a un cane, forse, ma non certo a un orso. Eppure, sebbene sembri qualcosa di positivo, non è affatto così. Sono questi, infatti, i sintomi di una sindrome ancora sconosciuta ma documentata dalle autorità californiane che si occupano della fauna selvatica.
Al centro del problema ci sono proprio gli orsi neri americani (Ursus americanus). Molti esemplari avrebbero assunto comportamenti assolutamente anomali, chiari segnali di problemi neurologici che ancora devono essere compresi alla perfezione.
via Plos One
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Quello che si sa, stando a quanto ha affermato il Dipartimento della pesca e della fauna selvatica della California (CDFW), è che i primi casi di questa malattia che ha colpito gli orsi risalgono al 2014. In particolare, diversi esemplari giovani che vivono nella zona del bacino di Tahoe hanno manifestato comportamenti decisamente troppo amichevoli con gli umani, ma anche tremori, andatura incerta e perdita di peso.
Insomma, una vera e propria anomalia per questi mammiferi, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico. "Quando siamo andati a indagare - ha raccontato un funzionario del Dipartimento - abbiamo trovato un orso troppo giovane per essere da solo, completamente a suo agio con le persone, ma che camminava in modo strano, era paurosamente sottopeso, stanco e molto meno reattivo di come dovrebbe essere un suo coetaneo".
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Catturato e sottoposto a tutti gli accertamenti veterinari, le condizioni di salute del povero animale sono peggiorate notevolmente nel giro di pochi giorni, finché purtroppo non ce l'ha fatta. I ricercatori sono rimasti a dir poco perplessi di fronte a queste evidenze rare e finora sconosciute negli orsi. Le analisi e le valutazioni svolte hanno suggerito che potrebbe trattarsi di encefalite, un'infiammazione dei tessuti cerebrali dovuta a virus, funghi o batteri.
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Sebbene la causa scatenante di questa patologia rimanga sconosciuta, i biologi del CDFW, col supporto dell'Università della California Davis, sono giunti alla conclusione che gli orsi siano stati colpiti da cinque diversi tipi di virus: Circoviridae, Parvoviridae, Anelloviridae, Polyomaviridae e Papillomaviridae. Alcuni sintomi manifestati dagli orsi, inoltre, potrebbero somigliare e rimandare a una malattia già riscontrata in altri animali selvatici come alci e cervi, conosciuta come malattia da deperimento cronico.
Non è chiaro, in ogni caso, da cosa vengano originati questi focolai, né se questa anomalia possa essere in qualche modo una minaccia per l'uomo. Per ora, le autorità hanno raccomandato le persone di tenersi a distanza da esemplari che eventualmente dovessero manifestare tali sintomi. Non resta che augurarsi che questa patologia possa essere presto identificata e curata.