Coppia adotta un bambino abbandonato nella metro: 20 anni dopo è ancora il loro "piccolo angelo"
C’è chi crede nel destino e nel potere delle coincidenze: cosa sarebbe successo se quel giorno ci fossimo trovati altrove? Cosa ci saremmo persi se non avessi prestato attenzione? Se le cose sarebbero andate diversamente, probabilmente Danny Stewart e il suo compagno Pete Mercurio probabilmente oggi non sarebbero genitori di un giovane studente di 1,80 m e non sarebbero persone così felici come lo sono oggi.
via bbc.com
Not the actual photo/Gianpaolo La Paglia/Unsplash
Era il 28 agosto del 2000 ed era l’ora di punta. Danny, che all’epoca aveva 34 anni, era in ritardo per la cena con il suo compagno Pete. Era sulla metropolitana di Manhattan e si affrettava ad uscire dalla stazione, quando ha notato sul pavimento quella che inizialmente pensava fosse una bambola, nascosta da un muro. Nonostante fosse perplesso e si chiedesse come mai un bambino avrebbe dovuto lasciare la sua bambola per terra, si allontanò e iniziò a salire dalle scale. Voltandosi, però, vide qualcosa muoversi: erano delle gambe.
Danny si avvicinò e vide un bambino senza vestiti addosso, avvolto da una felpa. Dal cordone ombelicale ancora parzialmente intatto, Danny pensò che il bimbo dovesse essere nato da più o meno un giorno. Non riusciva a credere ai suoi occhi: chi avrebbe potuto lasciare un bambino sul pavimento di una metropolitana? Danny racconta che il bimbo era silenzioso ma attento e, quando lo accarezzò, emise qualche piccolo verso di pianto. Scosso da ciò che stava accadendo, l’uomo cercò con lo sguardo l’aiuto dei passanti ma nessuno sembrava prestargli attenzione. Quindi Danny ha cercato un telefono pubblico e ha chiamato la polizia e il suo compagno Pete. La polizia ha portato via il bambino per portarlo a fare dei controlli in ospedale.
Danny e Pete tornarono increduli alle loro vite, fino a quando qualche mese dopo Danny ricevette un invito dall'Amministrazione per i servizi per l'infanzia a partecipare a un'udienza in tribunale familiare per portare la sua testimonianza. Il giudice ha raccontato a Danny di voler dare in affidamento il bimbo il prima possibile, e gli ha poi chiesto se fosse interessato ad adottare il bambino. La risposta è stata “sì” e, dopo qualche discussione con Pete e lunghi processi di controlli e formazione, nel 2002 il processo di adozione è andato a buon fine.
Oggi quel bambino abbandonato nella stazione della metropolitana si chiama Kevin, studia matematica e informatica all’università, è più alto dei genitori, pratica sport, ed è empatico e gentile. Danny, Pete e Kevin non potrebbero essere più felici.