L’emozionante storia del pianista che suona agli elefanti: la musica li aiuta a stare meglio
Si dice che la musica sia un linguaggio universale, che sia in grado di arrivare al cuore degli esseri umani, migliorandone lo stato d’animo. Partendo dalle nostre esperienze possiamo affermare come non sia solo un modo di dire, ma la verità: quante volte una canzone pop o rock ci ha dato la carica e una melodia classica ci ha tranquillizzati? E se anche gli animali traessero vantaggio, fisico e psicologico, dalla musica? Ne è convinto Paul Barton, un artista e pianista che dal 2011 suona il pianoforte agli elefanti della Thailandia con l’obiettivo di farli sentire meglio.
via abc.net.au
Barton ha iniziato a suonare il piano quando ne ha incontrato uno per la prima volta da giovane. Da allora, non avendo lo strumento a casa, bussava di porta in porta con la speranza che qualche vicino lo facesse esercitare. Anni dopo si trasferì in Thailandia per insegnare pianoforte per sei mesi e lì conobbe sua moglie, un’artista della fauna selvatica, e si stabilì definitivamente. Iniziò così il loro legame con la musica e gli elefanti.
Beethoven, Schumann, Chopin e Grieg: Paul suona principalmente musica classica. Perché lo fa? Perché nella maggior parte dei casi, questi elefanti, hanno vissuto un passato difficile fatto di paure e di fughe. Alcuni hanno perso la vista, altri faticano a camminare a causa delle ferite e la musica rappresenta una cura. Paul racconta che la loro reazione di fronte al suono di melodie classiche è impagabile. Un elefante, Mongkol, si fermava accanto al pianoforte in attesa che Paul muovesse le dita sui tasti. Tra il musicista e gli animali si crea un legame speciale, perché si comunica con loro attraverso uno strumento potentissimo: l’anima di Paul si lega così a quella degli elefanti.
Paul racconta che un elefante, una volta, ha smesso di mangiare quando è iniziata la musica ed è rimasto immobile con il cibo in bocca fino alla fine della melodia. Le reazioni di fronte alle melodie sono sempre diverse: alcuni lo fissano attentamente, altri camminano guidati dalla melodia, altri ancora muovono la proboscide. Anche gli elefanti hanno infatti delle preferenze: quelli più giovani preferiscono musica più ritmata, quelli più anziani amano le melodie lente e calme.
Trasportare il suo pianoforte negli habitat degli elefanti non è semplice, ma lo sforzo è quasi nullo perché Paul sa di fare del bene. Fa del bene agli elefanti, che godono di questo momento quasi magico, e fa del bene a se stesso: ogni momento condiviso con i suoi animali è motivo di crescita e arricchimento.