Un pescatore trova un raro astice blu e decide di rimetterlo in mare: "non l'avrei mai mangiato"
Non è la prima volta che vi raccontiamo storie di incredibili ritrovamenti che hanno per protagonisti animali dalle caratteristiche curiose e inconsuete, di quelle che non ci aspetteremmo mai di vedere. Eppure queste creature esistono, e ogni tanto fanno capolino davanti ai nostri occhi, mostrandosi in tutta la loro meraviglia.
Pensate ad esempio ad astici ed aragoste: qual è il primo colore che associate a questi crostacei? Con ottime probabilità il rosso, vero? Eppure, il fortunato pescatore di cui stiamo per parlarvi, tirando su le sue reti, ne ha preso uno di una vibrante tonalità blu. Proprio così: un esemplare rarissimo, che l'uomo ha deciso di lasciar vivere.
via Mirror
National Lobster Hatchery/Facebook
Uno su due milioni: questa, secondo gli esperti dell'istituto britannico National Hatchery, è l'incidenza degli astici blu nei mari del nostro Pianeta. Non è difficile, dunque, comprenderne la rarità. E l'ha compresa anche Tom Lambourn, pescatore 25enne della Cornovaglia, dopo un primo momento di ovvio stupore.
National Lobster Hatchery/Facebook
L'incredibile astice era lì, tra le sue mani e nella sua rete, e il suo colore inconsueto e brillante lo rendeva quasi irreale. "Stavo pescando nei pressi di Penzance, e sono solo alla mia seconda stagione di pesca, quindi penso di essere stato molto fortunato" ha commentato il giovane britannico. "Era un esemplare molto piccolo - ha raccontato ancora - non potevo tenerlo, se fosse stato più grande l'avrei portato al National Hatchery".
National Lobster Hatchery/Facebook
Quindi, dopo aver scattato qualche foto come ricordo e testimonianza della sua incredibile scoperta, Tom, che ha detto di non essere mai stato intenzionato a mangiare l'astice blu, ha deciso che l'animale - lungo circa 30 cm - sarebbe tornato in acqua. L'ha liberato e di certo ricorderà per sempre questa esperienza. Non solo per la particolarità dell'animale, ma anche perché i pescatori che si imbattono in astici che hanno questo colore sono convinti che si tratti di un segno di buona fortuna. È dunque tassativamente vietato mangiarli, come se fosse deciso da un codice non scritto.
Se vi state chiedendo come faccia un astice ad assumere quel colore così inconsueto, la risposta è presto detta. La colorazione blu è dovuta a una proteina, prodotta in quantità superiori alla norma, che si combina con una molecola di carotenoide rosso in una vera e propria anomalia genetica, la quale dà luogo all'originale tonalità zaffiro. Il blu, per questi astici, rappresenta anche un problema: per loro, infatti, è più difficile mimetizzarsi, e dunque possono essere catturati più facilmente dai predatori.
Di certo questo esemplare è stato fortunato a finire nelle mani del giovane Tom, che da predatore si è trasformato in amico, lasciandolo libero di vivere e vagare in mare, speriamo ancora per molto tempo.