"Trascorre un giorno a settimana in bagno": l'azienda si lamenta del tempo che un dipendente passa nel gabinetto
Gli ambienti di lavoro diventano spesso una seconda casa: si trascorre così tanto tempo a lavoro che dopo un po’ di tempo ci si inizia a sentire a proprio agio. Si scherza con i colleghi, si fanno delle pause caffè, si mangia insieme e si utilizza il bagno così come si farebbe a casa. Non tutti si sentono a proprio agio nell’usare dei bagni pubblici, altre persone invece si sentono così bene in quello spazio da passarci molto tempo (e forse anche troppo). Un datore di lavoro ha affrontato questo problema su Reddit, e ha raccontato il suo punto di vista con la speranza di ricevere qualche consiglio.
via reddit/swiftrob
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Il datore di lavoro racconta di avere un dipendente molto bravo nel suo lavoro ma, non appena arriva in ufficio, si reca in bagno e trascorre lì circa 20 minuti. Prima che inizi a svolgere le sue normali mansioni, perde circa mezz’ora in operazioni inutili. Ogni giorno va in bagno 2-3 volte, perdendo circa un’ora. Il datore di lavoro, dopo qualche calcolo, ha capito che il suo dipendente trascorre circa un giorno lavorativo a settimana in bagno, per guardare il telefono, leggere il giornale o stare semplicemente seduto. Non è sua intenzione quella di licenziarlo, perché è un bravo ragazzo e svolge il suo lavoro in maniera impeccabile, ma se anche lo volesse è praticamente impossibile: dice infatti che l’azienda ha sede in Australia, dove le leggi sul lavoro sono molto rigorose.
Gli altri utenti su reddit hanno subito espresso la loro opinione: hanno ipotizzato che il dipendente avesse una condizione medica particolare, o un problema di salute imbarazzante, che lo obbliga a recarsi spesso in bagno e a trascorrervi più tempo del dovuto. In pochi sembrano capire il punto di vista del datore di lavoro, e in molti hanno scritto che i manager e gli imprenditori hanno la brutta abitudine di controllare i dipendenti senza dare loro fiducia, concentrandosi sugli aspetti negativi e non su quelli positivi. Non bisognerebbe quindi, secondo alcuni, focalizzarsi sulle tempistiche ma sulla sua efficienza e i suoi risultati. Ognuno di noi ha ritmi diversi, se i datori di lavoro lo capissero tutti i dipendenti lavorerebbero tranquillamente e in modo più efficiente. Un’altra persona ha fatto un’osservazione molto acuta: "Se non è efficiente, allora non è il dipendente giusto per te. Se il suo tempo è più importante dei suoi risultati, allora non sei il datore di lavoro giusto per lui."