Un artista crea una scultura invisibile, e questa viene venduta all’asta per 15.000 euro
[Nota dell'editore: Avevamo scritto in buona fede che si trattasse della "prima opera d'arte invisibile", ma abbiamo appreso che questo primato appartiene all'artista spagnolo Boyer Tresaco.]
L’arte di oggi non è più quella che abbiamo studiato nei libri di storia: nel corso del tempo ci si è allontanati dal concetto di “bellezza” per abbracciare invece la quotidianità. Lo aveva sostenuto Duchamp: qualsiasi oggetto di uso comune può diventare arte. È il concetto che sta alla base del ready made, termine utilizzato in ambito artistico per identificare un oggetto ai quali viene tolta la propria funzione utilitaristica e viene invece attribuita una funzione artistica: si aggiunge un titolo, una data, un'iscrizione, si attribuisce un’idea e quell’oggetto diventa un’opera d’arte. L’artista italiano Salvatore Garau sembra essere andato ben oltre: ha creato un'opera invisibile, o immateriale, e questa è stata venduta all’asta per 15.000 euro.
Saresti disposto ad acquistare il niente? E quanto saresti disposto a pagare? Evidentemente qualcuno è disposto a pagare anche una cifra consistente, per un’opera che non si vede ma che nasconde un’idea. L’acquirente infatti non ha avuto dubbi sul valore artistico dell’opera. L’artista ha affermato che “Il buon esito dell'asta testimonia un fatto inconfutabile: il vuoto non è altro che uno spazio pieno di energia, e anche se lo svuotiamo e nulla rimane, secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg che il nulla ha un peso. Ha quindi un'energia che si condensa e si trasforma in particelle, insomma in noi! Quando decido di “esporre” una scultura immateriale in un dato spazio, quello spazio concentrerà una certa quantità e densità di pensieri in un punto preciso, creando una scultura che dal solo mio titolo prenderà le forme più svariate. Dopotutto, non diamo forma a un Dio che non abbiamo mai visto?”
Not the actual photo - R_R/Unsplash
La scultura si intitola “Io sono” ed è stata venduta in un’asta organizzata da Art-Rite, una delle poche case d’asta italiane che gestiscono mostre dedicate all’arte contemporanea. Il prezzo di partenza era di 6.000 euro ma la scultura invisibile è stata venduta a 12.000 euro, che arrivano a 15.000 con i diritti d’asta. Cos’ha nelle mani l’acquirente? Niente, solamente un certificato di garanzia, che testimonia l’archiviazione dell’opera e che rappresenta l’unico elemento visivo nel catalogo. Proprio nel catalogo non si trova, come accade solitamente, l’immagine di un’opera tangibile ma uno spazio completamente bianco. La vendita di questa scultura immateriale sembra ridefinire un nuovo concetto di arte, che coincide con un’idea che non deve necessariamente concretizzarsi in oggetto.