Un involucro biodegradabile e commestibile: team di ricerca presenta la sua alternativa alla plastica
Se ci soffermassimo per un secondo a pensare alla plastica che ci circonda, a partire dagli oggetti più semplici che acquistiamo o usiamo, ci renderemmo conto che il suo impiego è ancora troppo diffuso. Tutto ciò, lo sappiamo bene, può condurre a conseguenze davvero dannose per la natura e gli ecosistemi del nostro Pianeta.
La plastica è ovunque: spesso non conta la quantità dei prodotti, troveremo sempre un imballaggio - anche piccolo - ad avvolgerli, e per andare oltre tutto questo occorre fare ancora molta strada. Di sicuro, l'invenzione di cui stiamo per parlarvi prova a fare qualcosa per superare tali abitudini, proponendo al mondo un materiale naturale, sicuro e persino commestibile. Di che si tratta? Di un involucro alimentare che promette una vera rivoluzione nel mondo degli imballaggi plastici.
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Alghe e cannella: questi gli ingredienti dell'involucro progettato per sostituire la famigerata e ancora troppo diffusa plastica. Frutto di una ricerca congiunta tra scienziati indiani e russi, pubblicata sul Journal of Food Engineering, questo materiale non solo è biodegradabile, ma è anche commestibile.
Prodotti da forno, pollame, carne, frutti di mare e non solo: tutti questi alimenti potranno essere conservati nelle speciali pellicole che sono sicure sia per l'uomo che per l'ambiente. Ma come è stato possibile arrivare a produrre un materiale del genere?
"L'alginato di sodio - ha spiegato Rammohan Aluru, ricercatore presso il laboratorio di sintesi organica della Ural Federal University - ha proprietà filmogene, si comporta come un gel liquido in un mezzo acquoso". La combinazione di queste molecole con un antiossidante naturale, dunque, consente loro di risultare forti e omogenee, il che le rende anche sicure per la conservazione dei cibi.
"Il cibo rimane fresco più a lungo - hanno affermato ancora gli scienziati - grazie ai componenti antiossidanti". L'imballaggio russo-indiano, poi, si dissolve in acqua per quasi il 90% in circa 24 ore. L'alginato di sodio è un composto che si trova all'interno delle pareti cellulari delle alghe brune. A esso vengono aggiunti altri componenti naturali, derivati e presenti in elementi come la cannella, e che rendono questo materiale sicuro e persino salutare anche qualora venisse ingerito.
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E la produzione? Non è affatto complessa e non richiede attrezzature speciali o specifiche. "L'unica condizione è che soddisfi gli standard che si applicano al settore alimentare" hanno detto ancora i ricercatori. Insomma: forse siamo vicini a una soluzione concreta al problema degli imballaggi? Anche se c'è ancora tanta strada da percorrere in questo senso, siamo certi che iniziative come questa possano dare un contributo prezioso. Non resta che aspettare e sperare che si diffondano.