Va al pub mentre è in malattia e viene licenziato: il giudice gli dà ragione e condanna l'azienda
Quando Colin Kane, 66enne inglese di Newcastle, è stato visto in un pub mentre beveva e fumava, per la sua posizione lavorativa non c'è stato niente da fare: licenziato. Il motivo? L'uomo, quel giorno, era in malattia.
Quando i suoi capi sono venuti a conoscenza del fatto, hanno deciso immediatamente che lo avrebbero cacciato. Un atto che, tuttavia, ha avuto delle notevoli ripercussioni, visto che l'intera vicenda è finita in tribunale, dove il giudice si è pronunciato con una sentenza che l'azienda non si sarebbe mai aspettata.
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Notato da un collega di lavoro all'interno del locale proprio durante il suo giorno di malattia, l'autista della Debmat Surfacing Kane ci ha letteralmente rimesso il posto di lavoro. È bastato poco tempo perché i vertici della ditta lo sapessero e pensassero a un provvedimento disciplinare a carico del dipendente.
Così, indignati e offesi per quanto aveva fatto l'uomo, lo hanno convocato e interrogato su quel giorno di malattia. Kane ha dichiarato di essere stato tutto il giorno a letto, inabile al lavoro e sotto antibiotici. È stato a quel punto che gli hanno fatto notare che ciò che stava affermando andava totalmente contro alla sua effettiva presenza nel pub. L'uomo si è difeso e giustificato dicendo che non si era trattenuto a lungo nel locale, e che non stava facendo nulla di sbagliato.
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Tuttavia, non c'è stato verso: l'azienda ha deciso di portare avanti i suoi provvedimenti disciplinari e, accusato di violazione delle regole aziendali, Colin Kane è stato licenziato. Nonostante ciò, non si è dato per vinto, e ha deciso che il suo caso sarebbe finito tra i banchi di un tribunale. Proprio lì è cambiato tutto.
Dopo le dovute verifiche e l'iter legale di rito, il giudice Andrea Pitt ha deciso che il licenziamento di Kane era stato ingiusto e ingiustificato. "Da nessuna parte le regole aziendali vietano ai lavoratori di socializzare mentre sono malati" ha sostenuto il rappresentante legale "nulla, nella procedura disciplinare può impedire che un dipendente agisca in questo modo".
Definito in sostanza eccessivo, privo di prove e basi valide, il licenziamento di Kane è stato condannato dal tribunale, che ha ordinato alla ditta Debmat Surfacing di procedere a un risarcimento, visto il pronunciamento a favore del dipendente. Non è ancora chiaro quanto gli spetterà, ma nel frattempo la vicenda ha sollevato un ampio dibattito, in Gran Bretagna e non solo.
Voi che ne pensate della decisione del giudice?