Il metodo che usano in Giappone per risolvere i conflitti tra i bambini
Da genitori è del tutto normale che desideriamo che i nostri figli si comportino "bene", in accordo con le norme sociali del contesto in cui viviamo e che vadano sempre d'accordo con tutti. Ma lo sviluppo del bambino, soprattutto dai 0 ai 3 anni, spesso segue un percorso estremamente logico, in cui ancora non sono computate le norme sociale del "comportarsi per bene", come lo intendono gli adulti.
In termini pratici questo significa che spesso e volentieri i bambini pretenderanno oggetti che non sono di loro proprietà solo perché di loro gusto, oppure non accetteranno che qualcun altro giochi con le loro cose, proprio perché sono loro. La condivisione della proprietà, l'empatia, l'accettare anche malgrado che debba essere fatto qualcosa per rispondere ad un ideale di norma, arrivano in un secondo momento, quando il bambino è più maturo.
Ma allora, come comportarsi quando tra due bambini nasce un conflitto? È bene che sia il genitore a mediare la lite? Se sì', quando è meglio intervenire?
In questo articolo vi parliamo del metodo giapponese Mimamoru, una tecnica per risolvere i conflitti tra bambini, ma soprattutto per permettere loro di trarre un prezioso insegnamento da questi episodi.
via Springer
È del tutto normale che quando i bambini interagiscono tra di loro si possano creare dei momenti di tensione, il più delle volte scatenati dalla contesa di uno stesso oggetto. Generalmente, in queste situazioni interviene uno o più adulti che cercano di capire il motivo della lite, finendo con il delineare chi ha torto e chi ha ragione, oppure indicando a piacimento chi deve desistere e chi ottenere.
Mettetevi dalla parte dei bambini: come reagireste se qualcuno si interponesse tra voi e un'altra persona stabilendo a priori chi sta nel giusto e chi nel torto, spesso senza azzeccare? Non avreste preferito che quel qualcuno avesse lasciato voi affrontare la questione pacificamente?
Il metodo giapponese Mimamoru consiste proprio nel lasciare che siano i bambini a risolvere il conflitto da soli, con il presupposto di avere fiducia che anche dei bambini piccoli sappiano trovare delle soluzioni, senza ricorrere alle mani.
Il termine mimamoru potrebbe tradursi come "proteggere guardando" ed è proprio quello che deve fare l'adulto: assicurarsi che il confronto sia pacifico e costruttivo, ma senza intervenire.
Se il genitore o l'adulto non interviene è molto probabile che siano i bambini stessi a trovare la soluzione al conflitto: saranno loro a inventare delle curiose negoziazioni o ad escogitare altre soluzioni attraverso l'attuazione del processo mentale del problem solving.
Attuando la tecnica giapponese del Mimamoru si dà la possibilità ai bambini di crescere e imparare emotivamente: con l'esperienza imparano a risolvere i conflitti in modo autonomo, ottenendo benefici per lo sviluppo emotivo e sociale. Ogni conflitto è un'occasione per il bambino di conoscersi meglio: fino a che punto pretendo di avere ragione? Come mi sono sentito quando alla fine ho ceduto? Ho imparato qualcosa? Come mi sono sentito quando ho ottenuto quello che volevo?
La tecnica Mimamoru non è un metodo ufficiale, ma è messa in pratica da molti educatori e insegnanti in Giappone, i quali decidono di non intervenire immediatamente nel conflitto tra due bambini, ma di rimanere ad osservare come se la cavano, sorvegliando che la tensione non oltrepassi determinati limiti considerati accettabili. Nel caso sia richiesto l'intervento di un educatore, comunque, non è mai un intervento risolutivo che divide i due contendenti, ma uno strumento per ripristinare la serenità del confronto.
Se anche voi genitori volete provare a mettere in pratica il metodo giapponese Mimamoru, dovete tenere a mente tre aspetti fondamentali di questa tecnica:
- Intervenire il minimo solo quando i bambini oltrepassano una soglia di "sicurezza"
- Avere fiducia nei bambini e nella loro capacità di risolvere da soli il problema.
- Lasciare i bambini confrontarsi una volta che ci si è assicurati di potersi allontanare.
La parte difficile di questa tecnica è spesso proprio quella che spetta l'adulto, ovvero evitare di intromettersi ma farsi da parte, osservando e dando fiducia ai bambini. Se credete sia necessario, lavorate prima su questo aspetto e riflettete su quanta fiducia avete nei confronti dei più piccoli.