Inghilterra, sequestrata una replica dell'Arca di Noè: "non è idonea per navigare"
Gigantesca, fedelissima nei dettagli e nella ricostruzione, pronta per solcare le acque, ma inesorabilmente ferma ormai da circa due anni. Stiamo parlando dell'incredibile replica dell'Arca di Noè di proprietà del produttore televisivo Aad Peters. Cosa lo ha spinto a volere un mezzo del genere? Semplice: l'intento di trasformarlo in un museo galleggiante, che raccontasse le storie bibliche con sculture e spiegazioni.
Quasi nulla, tuttavia, è andato secondo i piani, perché l'enorme imbarcazione, simbolo leggendario di salvezza e sicurezza in situazioni difficili come quella del diluvio universale, in realtà non può navigare da sola, ed è stata considerata non idonea. Motivi per cui, da mesi, è stata sequestrata ed è rimasta ferma in Inghilterra.
La gigantesca replica della celebre Arca, utilizzata secondo il mito biblico dal salvatore Noè durante il diluvio, non sarebbe così sicura come quella descritta dalla leggenda. Tanto è vero che, quando è giunta a Ipswich, in Gran Bretagna, la guardia costiera ha ritenuto opportuno sequestrarla.
Il motivo? "Non è idonea alla navigazione", che suona quasi come un controsenso, se consideriamo la natura e il significato di quel mezzo. Stando a quanto riferito dai media e dalle autorità locali, questa replica dell'arca manca di diverse altre caratteristiche, dispositivi e trattamenti specifici volti a non danneggiare la vita marina sottostante o a garantirne la sicurezza. Tutti motivi che, messi insieme, hanno fatto sì che la grossa imbarcazione rimanesse ferma dal 2019.
E, sebbene prima di allora avesse navigato senza creare incidenti, nulla ha potuto contro la burocrazia marittima inglese, creando nell'isola d'oltremanica un caso internazionale senza precedenti. Di proporzioni bibliche, verrebbe da dire, in modo piuttosto appropriato. Attrezzature antincendio, scialuppe e giubbotti sarebbero altre cose ritenute non idonee sull'arca: ecco perché le autorità britanniche si rifiutano di farla partire da Ipswich.
Ma non è finita qui. Per tutte queste inadempienze, Peters finora è stato multato di oltre 65.000 sterline, mentre il porto locale continua ogni giorno ad addebitargli il costo della sua barca ormeggiata, molto alto. Secondo il produttore, la sua arca "non deve conformarsi alle normative internazionali", poiché è "un oggetto galleggiante non certificato".
Insomma, secondo il proprietario non sarebbe una vera nave ma potrebbe allo stesso tempo ospitare passeggeri e spostarli da una parte all'altra. Uno stallo burocratico tra Paesi Bassi (nazione d'origine dell'arca) e Gran Bretagna, che non sembra finirà tanto presto.
"Non possiamo affidarci alla grazia di Dio per rimorchiarla in Olanda" ha affermato l'Agenzia marittima inglese "la sicurezza è la nostra priorità assoluta". Costruita dal falegname Johan Huibers nel 1960, questa replica è costata a Peters ben 3,7 milioni di dollari, senza contare le spese sostenute per gli allestimenti e il trasporto di animali vivi a bordo, poi sostituiti con sculture.
Un bell'intrigo, non è vero? Di certo questa non è una replica sicura e stabile come l'originale, e non sembra adatta per passare indenne un diluvio!