Bill Gates e Steve Jobs hanno limitato la tecnologia ai figli fino a 14 anni: un insegnamento per tutti

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di Lorenzo Mattia Nespoli

20 Giugno 2021

Bill Gates e Steve Jobs hanno limitato la tecnologia ai figli fino a 14 anni: un insegnamento per tutti

Quando sentiamo parlare di personaggi come Bill Gates e Steve Jobs, la prima parola che ci viene in mente è di sicuro "tecnologia". Chi, meglio dei guru di Microsoft e Apple, del resto, può rappresentare questo concetto?

Due menti più che brillanti le loro, che hanno davvero scritto la storia, accelerando il progresso e instaurando reciprocamente una sana e rispettosa "rivalità", che negli anni li ha fatti diventare due veri pilastri dell'informatica, e non solo. Non è su questo, tuttavia, che qui vogliamo soffermarci, bensì sulla loro vita da genitori. Già, perché sia Gates che Jobs hanno avuto figli, e chiunque potrebbe pensare che i loro discendenti siano cresciuti a stretto contatto con la tecnologia più avanzata. In realtà, però, non è affatto così.

via Inc.com

Joi Ito/Wikimedia

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Si parla spesso, al giorno d'oggi, del rapporto dei minori con la tecnologia. Del resto, la diffusione sempre più massiccia di smartphone e tablet, nonché la facilità con cui possiamo connetterci all'istante col mondo, rendono questi strumenti alla portata di tutti. Esistono moltissimi studi, tuttavia, che dimostrano che, specie con i più piccoli, non bisogna esagerare.

Bill Gates e Steve Jobs, del resto, tra le mura domestiche, hanno cresciuto i loro figli limitando il contatto con la tecnologia e senza che potessero avere un cellulare fino all'età di 14 anni. Un elemento che fa davvero riflettere, non trovate? Se due innovatori come loro hanno preso una decisione simile, bisognerebbe interrogarsi in modo serio.

Dipendenza: questa la parola e il rischio che i due uomini statunitensi hanno voluto scongiurare. Non si esagera quando si utilizza questa parola in relazione agli strumenti tecnologici oppure ai social network. Ci sono persone, anche giovanissimi, che sembra proprio non riescano a staccarsi da uno schermo, quante volte ci è capitato di vederne? Consapevoli di tutto questo, Jobs e Gates hanno adottato la linea dura.

Pxhere

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I loro figli, sebbene letteralmente circondati da computer, videogiochi e tanto altro, non hanno mai avuto il permesso di possederne, e comunque potevano usarli ma in maniera limitata. Per l'intera infanzia, e parte dell'adolescenza, ciò è valso sia per la piccola Jennifer Gates che per i figli di Jobs, i quali non potevano giocare nemmeno con il celebre iPad della mela. In entrambi i casi, i giovani di famiglia hanno ricevuto i loro primi cellulari all'età di 14 anni, un momento piuttosto avanzato se pensiamo a quanti bambini, oggi, li possiedano già prima dei 10 anni.

Durante varie interviste, i due non hanno perso occasione per raccontare questa particolarità delle loro vite familiari insistendo, allo stesso tempo, sulla necessità di diffondere la tecnologia nelle scuole, utilizzandola per nobili fini legati all'istruzione, all'educazione e all'apprendimento

Jobs e Gates non sono gli unici personaggi influenti della tecnologia ad aver preso posizioni simili sul tema. Sembra quasi un paradosso, ma è proprio così: forse tutto questo dovrebbe stimolare in noi qualche riflessione, non trovate?