Queste grotte in Slovenia ospitano un "Grand Canyon sotterraneo" che sembra uscito da un film fantasy
Ci sono luoghi, sul nostro Pianeta, che potremmo definire tanto sorprendenti quanto invisibili. La natura, in effetti, è un contenitore così grande di meraviglie che spesso nemmeno ci rendiamo conto di quanto esse possano essere infinite, e magari a un passo da noi.
Nel caso delle incantevoli grotte di cui stiamo per parlarvi, lo stupore si concentra invece... sotto di noi. Già, perché in Slovenia esistono delle incredibili formazioni sotterranee che sono state definite tra le più monumentali del mondo. Sono le Skocjan Caves, o Grotte di San Canziano, veri "grand canyon sotterranei", ambientazioni perfette per un film in stile fantasy.
via Atlas Obscura
Non stiamo esagerando: basta dare un'occhiata alle immagini che ritraggono queste meraviglie sotterranee, patrimonio Unesco, per rendersi conto che, a Skocjan, Madre Natura si è davvero superata. Questo sistema di grotte calcaree, che si trova sul Carso, a circa 15 km dal confine con l'Italia, è a dir poco monumentale.
L'enorme spaccatura che le costituisce ospita, sul suo fondo, il corso sotterraneo del fiume Reka, che a sua volta è proprio il responsabile dell'incredibile canyon. E se, pensando a questa parola, vi vengono subito in mente le immense e profonde gole statunitensi, qui il concetto è simile, certo, ma rivoltato sotto il terreno.
È davvero incredibile osservare queste formazioni, affascinanti e inquietanti allo stesso tempo, se consideriamo le profondità che raggiungono e le meraviglie che ospitano. Piccola voragine, grande voragine, grotta del silenzio, caverna preistorica, grotta Michelangelo: già i loro nomi fanno venir voglia di scendere lì sotto ed esplorare, non è vero? Piscine calcaree, terrazze di travertino e ovviamente stalagmiti giganti fanno da sfondo a questo ambiente incantato, che ospita anche una varietà notevole di organismi che non hanno mai visto la luce del sole.
Stiamo parlando di creature che vivono appunto "rintanate" nelle profondità di queste splendide grotte, come pesci, pipistrelli e il Proteus anguinus, un anfibio conosciuto anche come "pesce umano" dai locali, per il colore rosa della sua pelle e la somiglianza con un embrione. Ma queste grotte, negli anni, non hanno ospitato soltanto animali.
Stando a quanto hanno verificato gli archeologi, già nel 3000 a.C. qui c'era una presenza umana. In una delle caverne, infatti, è stato trovato un luogo di sepoltura, con tanto di resti e corredi funerari.
Scoperte nel 1823 e aperte al pubblico circa 20 anni dopo, le grotte di Skocjan erano conosciute fin dal II secolo d.C. tra realtà e leggende, che addirittura narravano che qui si trovasse la tana di un drago. Chissà se, sospeso sul vertiginoso ponte costruito sul fianco di un canyon a oltre 140 metri di altezza, qualcuno sbirciando in basso riuscirà mai a vederlo. Quel che è certo è che l'esplorazione di queste meraviglie geologiche, a tutt'oggi, non si ferma, e potrebbe regalarci ancora tanto stupore.
Vi è venuta voglia di visitarle?