I cani sono "programmati" per comunicare con noi fin da piccoli: lo dimostra una ricerca
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Che tra cani ed esseri umani esista un legame particolarmente forte è cosa nota. Lo sanno bene tutte le persone che hanno la fortuna di avere al loro fianco uno di questi amici a quattro zampe. A volte sembra proprio che i nostri cani riescano a capirci nel profondo, sintonizzandosi con i nostri stati d'animo e riuscendo a tirarci su nei momenti più bui, senza chiedere molto in cambio.
Tutto ciò non è soltanto un modo di dire, frutto di sensazioni o pensieri comuni, ma è ora una realtà dimostrata scientificamente. Stando alla ricerca di cui stiamo per parlarvi, infatti, i nostri cani sono letteralmente "programmati" fin da piccoli per comunicare e interagire con noi. "Migliori amici dell'uomo", dunque, anche secondo la scienza.
via Current Biology
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Lo studio è stato condotto da un team di scienziati dell'Università dell'Arizona, e poi pubblicato sulla rivista Current Biology. Abilità sociali: da questo sono partiti i ricercatori per arrivare a diffondere la loro tesi. A partire dalle 8 settimane di età, è stato verificato che i cani mostrano interesse per i volti umani e per interagire con loro. Fin da cuccioli, dunque, i nostri amici a quattro zampe sono in grado di darci importanza e di attribuirci un ruolo fondamentale.
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Non si tratterebbe solo di abilità apprese nel tempo, ma di capacità innate. Il legame con noi umani, una volta instaurato, sembra proprio destinato a durare per molto tempo. I cani, infatti, fin da piccoli seguono un percorso di crescita e sviluppo che ricorda quello dei bambini umani. Ed è proprio con i "nostri" piccoli che i ricercatori statunitensi hanno individuato tutta una serie di similitudini, sia a livello di comunicazione che di apprendimento e appunto di interazioni sociali.
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Il test è stato condotto analizzando 375 cagnolini di circa due mesi di età, in collaborazione con un'organizzazione di addestramento. Per giungere alle loro conclusioni, gli scienziati hanno tenuto conto anche della discendenza e del pedigree di ogni singolo cane, considerando dunque variabili "ereditarie" dei loro modi di rapportarsi a noi umani. Proprio come dei bambini, i cuccioli imparano col tempo a svolgere operazioni di loro iniziativa, anche e soprattutto quando tali attività sono state avviate per la prima volta da un uomo.
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"Biologicamente preparati e programmati per interagire in modo sociale" con noi umani. Così dunque gli studiosi hanno definito i piccoli cani coinvolti nella ricerca, intenzionati a capire quali geni canini sono coinvolti in queste loro capacità di rapportarsi a noi. Una prospettiva scientifica interessante che conferma quello di cui molti sono convinti da tempo: i cani sono dei veri compagni di vita.