Bimbo di 7 anni spende 1500€ per un videogame al cellulare: il padre è costretto a vendere l'auto
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La tecnologia odierna ci regala gioie ma anche qualche frustrazione. Potremmo sintetizzare così, estendendo la frase anche ai bambini, quello che è accaduto all'uomo di cui stiamo per parlarvi.
Un padre che, a giudicare da quanto accaduto, è stato forse un po' troppo incauto nell'affidare lo smartphone a suo figlio di 7 anni. Il bambino, infatti, appassionato di videogames, ha utilizzato il cellulare per giocare partite su partite, e non solo. Progredendo nel gioco, il piccolo ha pensato bene di effettuare una lunga serie di acquisti in-app, ossia quelle transazioni proposte all'interno delle applicazioni per effettuare aggiornamenti o, come in questo caso, andare avanti nel gioco. Il totale? Circa 1520 euro, per sostenere i quali il padre è stato costretto a prendere una decisione piuttosto drastica.
via Mirror
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Not the actual photo - Victoria Boordinova/pixabay
Non è difficile immaginare lo stupore provato da Muhammad Ashaz, uomo di Colwyn Bay, nel Galles del nord, quando si è visto recapitare da Apple sulla posta elettronica ben 29 ricevute di pagamenti che andavano da 2 a oltre 110€. Causale? Il videogame Dragons: Rise of Berk, di cui il figlio è un assiduo appassionato, così tanto che farebbe proprio di tutto per progredire e giocare sempre di più.
Così, livello dopo livello, il piccolo è andato avanti con i suoi acquisti, inanellando transazioni più o meno costose, per un totale che non solo ha fatto rabbrividire suo padre, ma che ha anche spinto l'uomo a pensare che si trattasse di un clamoroso errore di Apple o di una truffa.
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Not the actual photo - Vauxford/Wikimedia Commons
"All'inizio ho pensato che fossi stato truffato - ha raccontato Muhammad - non avrei mai pensato che sarebbe stato possibile spendere così tanti soldi per un gioco". Il suo sconcerto e la sua rabbia, poi, si sono rivolti anche contro Apple, che secondo lui dovrebbe controllare meglio chi effettua questi acquisti in-app, i quali dovrebbero avere dei limiti, specie perché a giocare, spesso, sono dei bambini come suo figlio.
Per far fronte alle spese digitali, l'uomo è stato costretto a vendere la sua macchina, una Toyota Aygo. Sebbene sia stato rimborsato di circa 240 euro, ha comunque accusato il colosso tecnologico statunitense di aver "derubato" lui e suo figlio, considerato anche che tutti gli acquisti sono avvenuti nell'arco di appena un'ora di gioco.
Che ne pensate? Distrazione costosa, mancato controllo da parte di Apple o entrambe le cose?