Babbo Natale nella morsa del caldo: temperature record in Lapponia, sfiorati i 34°C
Che il clima del nostro Pianeta sia sempre più caldo è ormai un fatto accertato. Non si tratta di facili allarmismi o catastrofismi, ma di un dato confermato dalla scienza e riconosciuto a livello internazionale. Senza contare che fenomeni come quello che stiamo per descrivervi ci raccontano di una situazione non certo rosea, e assolutamente da non sottovalutare.
Quando pensiamo alla Lapponia, immediatamente ci vengono in mente immagini caratterizzate da un elemento portante: il freddo polare. Questa regione dell'estremo nord europeo, distribuita tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Russia, è in effetti un luogo gelido per antonomasia, anche se questa caratteristica non sembra più essere così scontata. È proprio qui, nella "patria" di Babbo Natale, che infatti si sono registrate temperature da record, le più alte da oltre 100 anni.
via Helsinki Times
Dalla Finlandia alla Norvegia, moltissime sono le zone in prossimità del Circolo Polare Artico che stanno sperimentando un caldo che raramente si era provato da quelle parti. I dati raccolti e diffusi dall'Osservatorio meteorologico di Kevo, città che si trova nell'estremo nord dello stato finlandese, parlano chiaro. Giugno 2021 è stato un mese caldissimo, il terzo mese più caldo mai registrato in Svezia. Ma non è finita qui.
Stando a quanto hanno riportato i media e le istituzioni locali, anche la regione più settentrionale della Finlandia ha fatto registrare settimane intere di temperature insolitamente elevate. Se infatti di solito le medie del periodo si attestano tra i 15 e i 20°C, nel 2021 sono arrivate a toccare quasi 34 gradi nella Contea di Saltdal, molto vicina al Circolo Polare Artico. Un valore che ha quasi toccato quello record del 1914, di 34,7°C.
Babbo Natale, dunque, soffre il caldo come raramente è accaduto in passato, in una situazione che non è affatto rassicurante. Soprattutto perché non è isolata a singoli villaggi o zone, ma diffusa anche nel Nord America e in Canada, dove le colonnine di mercurio sono schizzate in alto, a valori che definire preoccupanti sarebbe riduttivo.
Non c'è dubbio, ormai, che tutto ciò ci confermi una situazione climatica anomala, condizionata per una gran parte dalle attività umane più inquinanti che contribuiscono, con le loro emissioni, ad aumentare il riscaldamento globale. Il clima è sempre cambiato ciclicamente, è vero, ma la rapidità con cui si stanno verificando queste mutazioni, nella nostra epoca, dovrebbe farci riflettere e prendere provvedimenti. Prima che sia troppo tardi.