Le ragazze che si chiamano Alexa vengono bullizzate: i genitori chiedono ad Amazon di cambiare il nome
La tecnologia contemporanea è davvero tutta positiva? La risposta a questa domanda apre a una lunga serie di riflessioni, e dunque non può essere una sola. A giudicare, però, da quello che stiamo per raccontarvi, si direbbe che spesso alcuni degli aspetti tecnologici più attuali arrivino a "intromettersi" nella vita delle persone in modi in cui proprio non dovrebbero, creando problemi di non poco conto.
Conosciamo tutti Alexa, l'assistente virtuale di Amazon in grado di "dialogare" con noi umani e svolgere tutta una serie di compiti grazie alla sua intelligenza artificiale. Bene: prima che questa simpatica e servizievole robottina venisse lanciata sul mercato, tante donne, ragazze e bambine avevano il suo nome, 100% umano. Ed è proprio a loro che l'invenzione di Amazon sta causando non pochi problemi, di natura emotiva e psicologica.
via BBC
Sono sempre di più i genitori che, in varie realtà del mondo, stanno chiedendo ad Amazon di cambiare nome al suo assistente virtuale. Il motivo? Semplice: le loro figlie di nome Alexa vengono bullizzate perché si chiamano proprio come il dispositivo elettronico.
Nel Regno Unito, addirittura, sono state intentate una serie di cause legali proprio per chiedere un cambio di rotta alla multinazionale guidata da Jeff Bezos.
Stando a quanto hanno affermato le famiglie in questione, bambine e ragazze sono troppo spesso oggetto di battute ironiche, in cui le persone intorno a loro gridano il loro nome e fingono di impartire o eseguire un comando. E non si tratta solo di scherzi innocenti e tutto sommato ironici, ma spesso anche di parole offensive, fastidiose e persino violente. Un vero fenomeno, dunque, che sta facendo notizia e sta appunto spingendo tante persone a chiedere che vengano presi provvedimenti concreti.
Non si tratterebbe, poi, soltanto di una prassi limitata alle ragazze più giovani, ma anche a donne di età più avanzata, oggetto anch'esse di battute e prese in giro tutt'altro che simpatiche, anche sui luoghi di lavoro. Di fronte a un vero e proprio coro di lamentele, Amazon non ha ancora fatto sapere se intenderà fare qualcosa a proposito e si è limitata, per ora, ad alcune risposte di scuse.
L'azienda di Seattle si è detta "addolorata" e "dispiaciuta" per quanto sta accadendo, condannando con fermezza gli episodi di bullismo in qualsiasi loro forma. Tuttavia, ha spiegato anche che "il nome Alexa è stato scelto perché l'assistente vocale rappresenti intelligenza, empatia, inclusività e premurosità". Qualità positive, certo, ma purtroppo la realtà quotidiana di tante donne, giovani o meno, racconta altro.
Tanto che, addirittura, negli Stati Uniti è stato creato il movimento "Alexa is human", volto a sensibilizzare su questo tema e determinato più che mai a fare pressioni su Amazon affinché cambi nome alla sua assistente virtuale. Mentre si susseguono giorno dopo giorno i racconti di genitori preoccupati per la quotidianità delle figlie, non resta che vedere se tutto questo avrà un seguito concreto oppure no.