Si finge malata per andare a vedere la partita degli Europei: il capo la vede in tv e la licenzia
Le bugie hanno le gambe corte. Potremmo sintetizzare così ciò che è accaduto a Nina Farooqi, tifosa inglese di 37 anni, che per assistere alla semifinale della nazionale di calcio agli Europei 2020 avrebbe fatto di tutto, persino fingersi malata al lavoro.
Una mossa che tuttavia, a giudicare da quello che è successo dopo, non è stata molto astuta. Al contrario: le ha portato il licenziamento in tronco dal suo posto di lavoro poiché, per un caso piuttosto sfortunato, la donna è stata inquadrata dalle telecamere dello stadio di Wembley, e la sua immagine ha fatto rapidamente il giro del mondo. Tanto è vero che è arrivata anche agli occhi del suo datore di lavoro, il quale ha deciso che non avrebbe fatto finta di nulla.
via Metro
Quando, mercoledì 7 luglio 2021, un'amica di Nina Farooqi, produttrice di contenuti digitali che vive nello Yorkshire, in Gran Bretagna, le ha comunicato che era riuscita all'ultimo minuto a vincere i biglietti per la semifinale di Euro 2020 tra Inghilterra e Danimarca, davanti alla donna si è presentato subito un dilemma. Impossibile ottenere, con così scarso preavviso, un giorno libero dal lavoro, ma allo stesso tempo era anche impossibile, per lei, rinunciare alla partita.
Che fare dunque? La risposta è stata darsi malata, o meglio fingersi tale. Così, questa tifosa inglese è salita sul primo treno per Londra, ed è riuscita ad arrivare in tempo per il calcio d'inizio. Peccato però che, una volta lì, il suo piano non sia andato come sperava.
Quando l'Inghilterra ha segnato il gol del pareggio, caso ha voluto che le telecamere dello stadio inquadrassero proprio Nina e la sua amica, ovviamente felicissime per come stava andando il match. In men che non si dica, le immagini sono rimbalzate per vari secondi su tutti i principali network che in quel momento stavano trasmettendo la partita.
Pochi secondi che, tuttavia, sono stati sufficienti perché la 37enne venisse letteralmente inondata di messaggi da amici, parenti e conoscenti, felici e stupiti di averla vista proprio lì, sugli spalti di Wembley.
La mattina successiva Nina si è recata regolarmente al lavoro, ma la sua giornata in ufficio era pronta per riservarle una brutta sorpresa. Dopo aver ricevuto una chiamata dai capi, le è stato detto in modo chiaro che non era necessario che entrasse. "Hanno detto che mi avevano visto alla partita - ha dichiarato la donna - e che la loro decisione è stata una conseguenza di ciò che ho fatto, fingendomi malata".
"Rifarei tutto da capo, il calcio è la mia vita" ha aggiunto Nina, seppur col rimpianto di aver perso il lavoro. Interpellato sull'accaduto dai media, il capo dell'azienda che ha licenziato la 37enne ha detto che sarebbero stati disposti a incoraggiare la sua partecipazione a una partita di calcio così importante. "La nostra dipendente ha mentito - ha aggiunto - violando il suo contratto di lavoro, non abbiamo avuto altra scelta".
Che ne pensate? Decisione giusta da parte dell'azienda? È valso davvero la pena mentire per la dipendente?