Un team di fisici e ingegneri giapponesi riesce a far levitare gli oggetti con il suono
Spostare un oggetto senza toccarlo o senza usare strumenti. Chiunque, davanti a una frase del genere, noterebbe subito che c'è qualcosa di strano, irreale e allo stesso tempo irrealizzabile. Eppure, stando a quanto è emerso dalla ricerca giapponese di cui stiamo per parlarvi, sembrerebbe proprio che non sia così.
Il motivo è presto detto: la tecnologia sviluppata da un team di fisici e ingegneri nipponici permetterebbe di manipolare oggetti di un certo peso grazie al potere del suono. Proprio così: partendo da simili progressi già compiuti nel campo grazie ai laser, questi ricercatori hanno realizzato una sorta di "trappola acustica", in grado di far sollevare elementi rigidi proprio grazie alle onde sonore.
via Japanese Journal of Applied Physics
Sono moltissimi i campi che potrebbero beneficiare di una tecnologia del genere, dall'ingegneria biomedica allo sviluppo dei prodotti farmaceutici. Manipolare piccoli oggetti senza toccarli, in questo senso, potrebbe rivelarsi davvero utile. Sebbene già esistano le cosiddette "pinzette ottiche", che utilizzano una tecnologia basata su speciali laser che riescono a far levitare cose e a esercitare una "pressione" su di esse, la ricerca giapponese sembra superarla e mostrarsi più promettente, poiché riuscirebbe a spostare elementi più pesanti.
È quanto hanno affermato Shota Kondo e Kan Okubo della Tokyo Metropolitan University, dopo aver presentato il mondo il loro vettore (array) acustico emisferico che, grazie a un campo sonoro, riesce a far allontanare e dunque sollevare gli oggetti che poggiano su di esso.
"Abbiamo creato una trappola acustica - hanno detto gli scienziati - con canali sonori ottimizzati a seconda di fase, ampiezza e riproduzione del suono". Suddividendo l'array in blocchi, i ricercatori giapponesi sono riusciti a ottenere il campo acustico desiderato.
"Siamo fiduciosi che, negli studi futuri - hanno continuato gli scienziati nipponici - riusciremo a migliorare la robustezza di questo strumento". Il metodo infatti, per ora, non risulta completamente affidabile, poiché non sempre l'uomo riesce a controllarlo facilmente, come specificato sul Japanese Journal of Applied Physics, rivista dove sono stati pubblicati i risultati della ricerca.
Nonostante queste acerbità iniziali, tuttavia, non c'è dubbio che si tratti di un risultato straordinario, un vero passo avanti rispetto alle tecnologie precedenti in questo campo, che si spera possa essere migliorato e trovare applicazioni sempre più diffuse in diversi ambiti. Che ne pensate? A volte sembra quasi che la scienza si fonda con un po' di... magia!