Una giovane donna realizza gli "zaini solari" per aiutare i bimbi africani costretti a studiare al buio
Le intuizioni più brillanti nascono spesso dalle esperienze quotidiane: proprio osservando ciò che la circondava, Salima Visram ha deciso di creare degli zaini solari in grado di produrre luce. Salima è cresciuta nella casa di una famiglia benestante vicino a Kikambala, una città del Kenya abitata da persone che vivono in condizione di povertà. Avere attorno a lei persone con poche possibilità l’ha spinta ad avviare il suo progetto, che oggi prende il nome di The Soular Backpack.
via forbes
Il progetto è nato quando Salima studiava alla McGill University. Ogni giorno osservava gli abitanti di Kikambala, vivere in condizioni di difficoltà: la maggior parte delle persone non riusciva, infatti, neanche a soddisfare i propri bisogni primari. Le persone vivono senza elettricità, in case che spesso non possono neanche definirsi tali, in molti casi non hanno neanche accesso all’educazione. Ma, ciò che ha particolarmente colpito Salima, era che le famiglie utilizzavano delle lampade ad olio per illuminare le loro dimore: un meccanismo anche pericoloso, però necessario ai bambini che dovevano studiare e fare i compiti a casa.
La giovane donna ha quindi pensato di sfruttare l’energia solare per ottenere elettricità in modo sicuro e conveniente: sono nati proprio così gli “zaini solari”, cioè degli zaini – apparentemente uguali ad ogni altro zaino – che possiede però un pannello solare che alimenta delle batterie e una luce a LED. All’interno dello zaino c’è spazio per riporre qualsiasi materiale scolastico. Salima ha pensato che, durante il tragitto che i bimbi impiegano per andare a scuola o rientrare a casa, le batterie si sarebbero potute ricaricare: con un’ora di luce solare diretta può offrire cinque ore di luce.
L’intuizione della donna si è presto trasformata in realtà: Salima è riuscita a raccogliere abbastanza soldi per produrre 2000 zaini, che sono stati poi distribuiti ai bambini che vivono a Kikambala. Il volto dei bimbi, alla vista dello zaino, si è immediatamente illuminato: la donna aveva dato loro non solo lo zaino, ma la possibilità di avere accesso alla luce ogni volta che ne avrebbero avuto bisogno. Avrebbero potuto leggere e studiare la sera senza dover utilizzare le lampade ad olio e senza spendere soldi per alimentarle.
“Molte persone mi dicevano che non potevo farlo quando ho iniziato… quando ho chiesto consiglio a un direttore generale, lei mi ha detto che non era possibile fare del bene e guadagnare allo stesso tempo, mi ha detto: 'concentrati sul fare soldi perché non sei Madre Teresa” racconta Salima. Ma la donna è riuscita a fare del bene, e spera di poter essere d’ispirazione per altre persone: credendo in se stessi è possibile cambiare – o, almeno, migliorare – la vita di qualcuno.