"Le donne che dicono di no devono pagare un prezzo": le parole della campionessa
Naomi Osaka è una tennista giapponese che, a soli 23 anni, vanta moltissimi risultati raggiunti, nello sport e nella vita personale: è una campionessa internazionale di tennis e l'atleta donna con i guadagni più alti al mondo. Nel 2018 e nel 2020 ha vinto gli US Open e nel 2019 e 2021 ha vinto gli Australian Open. La giovanissima donna è stata anche l’ultima tedofora e la donna che ha aperto ufficialmente i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Naomi, però, non si è distinta solo per i suoi successi: è una delle poche atlete a parlare apertamente di depressione e di salute mentale.
via refinery
La donna ha ammesso di soffrire di depressione dallo US del 2018 e ha sempre fatto fatica a parlarne in pubblico, per paura dei giudizi. La donna ha detto sui suoi social: “Ho avuto davvero difficoltà a farcela. Qui mi sentivo vulnerabile e ansiosa, quindi ho pensato che era meglio prendermi cura di me stessa ed evitare le conferenze stampa. L’ho annunciato preventivamente perché ritengo che certe regole siano piuttosto obsolete e volevo evidenziarlo”. Non tutti hanno capito il comportamento di Naomi, secondo cui “nella nostra società, da donna, non si può dire di no senza pagare un prezzo”. Lasciare un torneo – in quanto campionessa, donna e con obblighi contrattuali – significa pagare un prezzo, anche se il “no” deriva dalla necessità di dare priorità alla propria salute mentale, mettendo in secondo piano la carriera.
Naomi Osaka ci ha insegnato che per le atlete il corpo non deve essere una priorità: i giudizi ci saranno sempre, ma questi non devono essere una scusa per mettere in secondo piano la propria salute psichica. Nonostante Naomi oggi non sia un’atleta, il Giappone l’ha scelta come sua ultima tedofora. Non è un caso, si tratta di lanciare un forte messaggio: gli atleti non sono solo un corpo con cui si rappresenta un Paese. L’atleta deve essere un esempio anche sotto diversi punti di vista: rappresentano l’espressione dell’armonia tra benessere fisico e benessere mentale. Diventare campioni dando priorità al corpo è certamente possibile, ma non è la strada da percorrere: solo con un equilibrio tra salute fisica e salute mentale è possibile raggiungere risultati. E se per raggiungere risultati personali bisogna dire “no”, è giusto dirlo.