Uno studio dimostra che mangiare un hot dog equivale a perdere 36 minuti di vita
Lo sappiamo bene: alcuni alimenti sono tanto buoni e gustosi quanto poco salutari. Di tanto in tanto - o troppo spesso - ce li concediamo, pur essendo consapevoli che non stiamo facendo del bene al nostro fisico. C'è poi chi, con determinazione e sacrificio, si sforza di evitarli del tutto e, a giudicare dallo studio di cui stiamo per parlarvi, non fa poi tanto male.
La ricerca è di quelle destinate a far parlare molto di sé, e in effetti è proprio quello che sta accadendo. Sotto i calcoli dei ricercatori sono finiti oltre 5.800 alimenti, classificati in base al loro impatto sulla salute umana e sull'ambiente. Uno di essi in particolare ha destato particolare scalpore: stiamo parlando dell'hot dog.
via Nature Food
Trentasei minuti di vita in meno ogni volta che mangiamo un hot dog. Non si tratta di facili allarmismi, ve lo assicuriamo, ma di un risultato concreto di questa ricerca, frutto di analisi approfondite portate avanti dagli studiosi Olivier Jolliet e Kateriana Stylianou per The Conversation, e pubblicato sulla rivista Nature Food.
Come sono riusciti ad arrivare a una conclusione simile? Incrociando l'indice nutrizionale e di salute (Health Nutritional Index), i dati di un massiccio studio epidemiologico, il Global Burden of Disease, portato avanti da oltre trent'anni in ogni Paese del mondo, e altri fattori come patologie e stili di vita, gli scienziati hanno potuto ottenere informazioni sufficienti per stimare il carico o il beneficio sulla salute di migliaia di alimenti in minuti di vita.
L'hot dog era fra essi, e il suo risultato non è certo dei più rassicuranti, con i suoi 36 minuti sottratti. Ma non è finita qui. Includendo altri parametri nelle loro analisi, i ricercatori sono stati in grado di valutare l'impatto ambientale di tutti questi cibi, basandosi sui loro cicli di vita e sui metodi di produzione.
L'obiettivo? Fornire al mondo dati concreti per un'alimentazione sana e rispettosa dell'ambiente in cui viviamo e, perché no, spronare le persone a volersi bene in primis attraverso quello che mangiano. Fermo restando il preoccupante dato sugli hot dog, tuttavia, non ci sono solo cattive notizie.
Un cetriolo, ad esempio, aggiungerebbe 10 minuti di vita. Positivi sia per il nostro benessere che per il Pianeta anche frutta, cereali, legumi, frutti di mare e altri alimenti. Attenzione però: sarebbe sbagliato pensare che questo studio riduca la questione a una semplice - e scontata - disputa tra cibi salutari di origine vegetale e cibi dannosi di origine animale. Non è così, secondo i ricercatori, perché le variazioni sono notevoli anche all'interno delle categorie suddette.
Una cosa è certa: "sostituire solo il 10% dell'apporto calorico giornaliero della carne con un mix diversificato di cereali integrali, frutta, verdura, noci, legumi e frutti di mare selezionati potrebbe ridurre l'impronta di carbonio e aggiungere tempo alle nostre esistenze". Si tratterebbe, in fondo, di cambiamenti limitati.
Che ne pensate? È abbastanza impressionante classificare ciò che mangiamo in questo modo, vero?