Scoperti in Francia dei vasi pieni di gioielli e manufatti: hanno 2.800 anni e sono intatti
È davvero incredibile soffermarsi a pensare alla quotidianità di migliaia e migliaia di anni fa. Com'era la vita di uomini, donne e bambini che ci hanno preceduto nella storia, e come apparivano i luoghi che oggi ci sembrano familiari, ma che fatichiamo a immaginarci diversamente?
Sono tutte domande che, giorno per giorno, riempiono l'attività di archeologi e studiosi che regalano al mondo scoperte sensazionali come quella di vogliamo parlarvi di seguito. Un ritrovamento avvenuto in Francia, che ha catapultato i ricercatori molto indietro nel tempo, grazie a un vero e proprio "tesoro" di gioielli e manufatti a dir poco affascinanti.
via Pour la Science
Bracciali, ciondoli, cavigliere, scalpelli, falci, ma anche spade, asce di bronzo e ornamenti per carrozze. Sono solo alcuni dei meravigliosi oggetti che gli archeologi dell'Università francese di Tolosa hanno riportato alla luce durante gli scavi portati avanti nelle vicinanze della cittadina di Gannat.
È proprio in questo centro del Dipartimento dell'Allier, nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi, che, stando a quanto si è appreso, circa 2.800 anni fa era presente un insediamento di persone appartenenti alla cosiddetta "Cultura dei campi di urne". Si tratta di un modo di vivere tipico dell'Europa centrale, successivo alla Cultura dei tumuli, in cui si registrarono diverse novità nell'ambito dei riti funerari, caratterizzati proprio da urne ceramiche.
Gli oggetti ritrovati a Gannat, tuttavia, non farebbero parte di un tipico corredo di quell'epoca ma, secondo le ricostruzioni operate dagli archeologi, avrebbero svolto la funzione di offerte propiziatorie per le divinità. Nei vasi scoperti, infatti, gli antichi abitanti di quei luoghi avrebbero depositato tutti quegli oggetti di valore, insieme agli strumenti agricoli, per garantirsi la protezione durante la fondazione o l'abbandono di quel determinato insediamento.
Una pratica abbastanza comune, ma davvero incredibile da riscoprire da vicino, come è avvenuto in questo caso. "È una scoperta eccezionale - ha commentato Pierre-Yves Milcent, docente presso l'Università di Toulouse-Jean Jaurès - i manufatti sono pressoché intatti e ci permetteranno di capire come e perché sono stati sepolti". Un rito colmo di fascino, dunque, per un ritrovamento degno di nota, sul quale gli esperti, con ottime probabilità, avranno ancora molto da dire.